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Nel Venezuela in crisi nera le donne si vendono pure i capelli

Cibo e medicine scarseggiano. In centinaia passano il confine per pochi dollari

Nel Venezuela in crisi nera le donne si vendono pure i capelli

Ne arrivano a centinaia, di recente almeno 200 al giorni, dice il Guardian. Sono tutte donne, tutte hanno una chioma fluente e tutte, dopo un'attesa più o meno lunga, attraversano di nuovo la frontiera colombiana, per tornare nel Venezuela dove una crisi nera spinge a vendersi tutto per pochi dollari, capelli compresi.

Manca il cibo, mancano le medicine, mancano gli assorbenti. Nel Paese sudamericano la situazione è ormai tragica e se le corsie dei supermercati sono un desolante ritratto dello stato del Paese, il mercato nero fiorisce e spinge le donne venezuelane a vendersi anche le ciocche, per dieci, venti dollari. Non di più.

Venti dollari che però non sono pochi a Caracas. Un salario minimo. Quanto basta per convincere donne come Celina, 45 anni, intervistata dal Guardian, a farsi tagliare malamente i capelli, che finiranno nelle extension per le donne colombiane. "Non sarà molto, ma almeno posso permettermi degli antidolorifici", spiega. O comprarsi un po' di cibo.

Oltre confine è un fiorire di improvvisati barbieri e intermediari, per un business che dal lato venezuelano del confine significa sopravvivere ancora per un po', da quello colombiano materia prima a poco prezzo - e molte lacrime - per i saloni di parrucchiere.

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