All'indomani delle elezioni che hanno consegnato al Likud di Benjamin Netanyahu il numero più alto dei seggi alla Knesset, lasciando indietro l'Unione Sionista di Herzog e Livni, quello che sarà probabilmente il nuovo premier di Israele - le consultazioni devono ancora tenersi - è tornato a parlare alla stampa americana.
Con i rapporti tra Washington e Gerusalemme che da tempi non erano così tesi, in ballo questioni di grande rilievo come un accordo per il programma nucleare di Teheran, il numero uno del Likud è stato intervistato dalla Nbc e ha ribadito che "l'America non ha alleato più grande di Israele e Israele non ha più grande alleato degli Stati Uniti".
Una frase che ribadisce il rapporto privilegiato che Netanyahu vede tra il suo Paese e quello di Obama, nonostante una difficoltà oggettiva vissuta negli ultimi mesi, con un discorso al Congresso di Bibi, a pochi giorni dalle elezioni, che ha contribuito a rendere ancora più tesi i rapporti, con molti democratici assenti dall'aula mentre il primo ministro parlava delle ragioni per dire "no" a un accordo sul nucleare iraniano.
Chiuse le urne in Israele, è tempo per Netanyahu di iniziare a parlare con i possibili alleati.
Il prossimo passo sarà quello di mettere insieme una coalizione in grado di governare. La scelta più probabile? Puntare sui partiti nazionalisti e quelli religiosi, per ottenere i 61 seggi minimi per la maggioranza parlamentare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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