Netanyahu: "Il nucleare dell'Iran minaccia Israele e il mondo"

Il premier parla al Congresso Usa e tenta di ricucire con Obama. Ma insiste "L’accordo sul nucleare permetterà all'Iran di arrivare alla bomba atomica"

Netanyahu: "Il nucleare dell'Iran minaccia Israele e il mondo"

Un lungo applauso saluta il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu al suo arrivo nell’aula della Camera. Presa la parola la prima cosa che fa il premier è cercare di mettere una pezza alla frattura venutasi a creare con la Casa Bianca. "So che voi siete con Israele. E apprezzo quello che il presidente Barack Obama fa per Israele. Gli sarò sempre grato per l’appoggio che ha dato". Ringrazia il Congresso, "il più importante organo legislativo al mondo", per l’appoggio "anno dopo anno, decennio dopo decennio. Grazie America per tutto quello che avete fatto per Israele". Il discorso, che alla vigilia ha causato durissime polemiche (visto che non era stato consordato con Obama, come vuole la prassi), per protesta è stato boicottato da 50 parlamentari, tra cui 6 ebrei (leggi il testo completo del discorso di Netanyahu al Congresso).

Netanyahu mette in evidenza che il rapporto fra Stati Uniti e Israele "deve restare sopra la politica", e questo anche perché (citazione biblica) "condividiamo lo stesso destino di terra promessa". E ancora: "So che il mio discorso è stato oggetto di grandi controversie e sono dispiaciuto che alcuni percepiscano la mia presenza come politica. Non è mai stata questa la mia intenzione". Un grazie va anche a tutti "i democratici e i repubblicani per il sostegno incondizionato che avete dato a Israele, anno dopo anno e decennio dopo decennio". Le parole del premier sono scandite da numerose standing ovation.

Dopo poco Netanyahu arriva al dunque: "Sono qui per parlare di una questione, quella del nucleare in Iran, che minaccia l’esistenza di Israele. È una minaccia non solo per Israele, ma per il mondo intero". E insiste: "Il regime dell’Iran sarà sempre un nemico dell’America", anche se combatte contro i miliziani dello Stato Islamico. "Non è un problema per gli ebrei", ma "una minaccia per la pace di tutto il mondo". L'accorato invito che rivolge agli States: "Dobbiamo stare insieme per fermare la marcia del terrore dell’Iran".

In merito all’accordo a cui si sta lavorando con l’Iran, il capo del governo israeliano parla a chiare lettere di "troppe concessioni". "Si concede loro di mantenere vaste infrastrutture nucleari, e gli ispettori non hanno mai fermato le violazioni, come in Corea del Nord. Non si affronta poi il tema dei missili balistici. Così - osserva - l’Iran potrà creare il suo arsenale nucleare". L’accordo sul nucleare iraniano "è un cattivo accordo", avverte il premier, e non impedirà a Teheran di sviluppare l’arma atomica. "Se anche gli ispettori documentassero delle violazioni rispetto all’accordo - ha detto - non riuscirebbero a fermare lo sviluppo del nucleare". Ed entra ancor più nello specifico: la proposta "prevede due grandi concessioni a Teheran". La prima è che continuerà ad avere vaste infrastrutture nucleari, perché "neanche una sarà demolita" e le centrifughe per l'arricchimento dell'uranio "saranno disconnesse temporaneamente, non distrutte". "Lascerà l'Iran con vaste infrastrutture nucleari e si basa sugli ispettori per evitare un disastro". La seconda concessione, ha detto Netanyahu, riguarda il fatto che pur "rispettando l'accordo, Teheran riuscirà a ottenere la bomba nucleare".

La battaglia tra l’Iran e l’Isis non trasforma l’Iran in un amico degli Usa, ha detto Netanyahu. L’Isis e l’Iran, prosegue nel suo ragionamento, sono solo in competizione fra loro per la corona dell’islam militante. In questo caso il nemico del mio nemico... è mio nemico: "Sconfiggere l’Isis ma dare l’arma nucleare all’Iran vorrebbe dire vincere la battaglia ma perdere la guerra".

L’Iran, prosegue il premier, se vuole essere trattato come un Paese normale agisca come un Paese normale. La smetta con le aggressioni ai suoi vicini. La smetta di sostenere il terrorismo globale. La smetta di minacciare di annientare Israele, "solo e unico Stato ebraico".

E ancora: "Anche se Israele dovesse rimanere da solo", reagirà da solo alla minaccia nucleare iraniana. "Ma so che non sarà così, perché l’America sta dalla parte d’Israele, voi state con Israele". E giù un altro applauso.

Durante il suo intervento Netanyahu si rivolge a Elie Wiesel, lo scrittore "sopravvissuto all’Olocausto". Ed è di nuovo standing ovation. "La tua vita e il tuo lavoro - prosegue il premier - ispirano le parole mai più".

La replica della Casa Bianca

"È solo retorica, nessuna idea nuova, nessuna alternativa concreta": è la prima reazione della Casa Bianca all’intervento di Netanyahu davanti al Congresso americano. L'ha detto a un corrispondente della Cnn un funzionario della Casa Bianca. Poco dopo ha parlato anche Barack Obama: "Non ho visto il discorso di Netanyahu, ho letto la trascrizione: non c’era nulla di nuovo". Netanyahu "non ha offerto nessuna alternativa valida" per impedire che l’Iran si doti delle armi nucleari, ha aggiunto il presidente, sottolineando che il legame fra Stati Uniti e Israele è "indistruttibile". Obama ha ribadito che uno dei suoi "primi obiettivi" da quando ha assunto l’incarico è stato quello di prevenire che l’Iran si dotasse delle armi nucleari.

Il regalo del Congresso a Netanyahu

Lo speaker della Camera dei Rappresentanti, John Boehner, ha regalato a Netanyahu un busto di Winston Churchill, in occasione del suo terzo discorso al Congresso. Netanyahu e Churchill sono gli unici due personaggi al mondo ad
aver parlato tre volte davanti al Congresso a camere riunite (anche se non si tratta di una vera propria seduta comune che è riservata esclusivamente al presidente degli Stati Uniti).

Boehner ha twittato la foto del busto. Altri importanti personalità sono intervenuti al Congresso, da Charles de Gaulle alla Regina Elisabetta, da Nelson Mandela a Benazir Bhutto, ma Netanyahu e Churchill detengono il record come numero di apparizioni.

Guarda il discorso di Netanyahu al Congresso

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