La propaganda dell'Isis ora parla la lingua dei segni

In un filmato l'ennesimo invito a unirsi ai miliziani del sedicente Stato islamico. Poi minacce agli Stati della coalizione. Sostieni il reportage

La propaganda dell'Isis ora parla la lingua dei segni

Mentre le forze irachene e iraniane continuano il loro assalto alla roccaforte di Tikrit, va avanti anche l'attività dell'incessante macchina della propaganda del sedicente Stato islamico. Tra video particolarmente cruenti e altri che tentano di dimostrare la "normalità" della vita nei territori controllati dai miliziani, oggi l'Is ha pubblicato un filmato che si può tranquillamente considerare unico nel suo genere.

Non paghi di avere chiesto in tutte le lingue agli aspiranti jihadisti di partire per la Siria e l'Iraq, sfruttando anche quei foreign fighters che si sono uniti alle milizie del sedicente Stato islamico, oggi gli uomini di al-Baghdadi hanno pubblicato un filmato in cui compaiono due guerriglieri sordi-muti, che si rivolgono al pubblico con il linguaggio dei segni.

Se la lingua cambia, non lo fa il messaggio, sempre identico a se stesso. "Per voi la strada è aperta", dicono ai musulmani del mondo, chiedendogli di partire per il jihad, mentre promettono guerra agli Stati europei, Italia compresa e a quei Paesi arabi che hanno aderito alla coalizione guidata dagli Stati Uniti.

Lavoriamo nella polizia

stradale dell'Isis, dicono i due uomini, in un video firmato dalla "provincia di Ninive" del gruppo. Come a dare una parvenza di normalità. Non fosse che proprio a Ninive, ovvero a Mosul, pochi giorni fa i miliziani hanno fatto scempio delle antichità contenute nel museo locale.

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