Nizza, ecco come ho visto morire mio figlio

Mickael Coviaux, il padre di Yannis, il bambino di 4 anni simbolo della strage di Nizza del 14 luglio, racconta gli ultimi istanti di vita di suo figlio.

Nizza, ecco come ho visto morire mio figlio

"L'anno scorso non lo avevamo portato perché avevamo passato la giornata al mare. Giovedì mia moglie ha insistito, e perché no, ci sembrava una bella idea". È il ricordo dei genitori del piccolo Yannis Coviaux, il bambino di 4 anni simbolo della strage di Nizza del 14 luglio. La famiglia di Yannis si era trasferita a Nizza nel 2014, quando il padre 33enne Mickael aveva ricevuto una buona offerta di lavoro.

Il padre, intervistato dal Corriere della Sera, racconta: "Yannis era felice, stava giocando con i suoi amichetti. Il mese scorso aveva fatto 4 anni. Era lui il capo, era un bambino che sapeva imporsi. Stavamo cercando di convincerlo a tornare a casa". La famiglia era in spiaggia con un'amica e i suoi due figli, ad assistere ai fuochi del 14 luglio, mentre Yannis era una ventina di metri avanti che correva con gli amici. Quando i genitori sono tornati in strada per dirigersi verso il parcheggio succede la tragedia, il tir corre all’impazzata per il lungomare di Nizza."Quando mi sono rialzato, l'ho visto - racconta il padre -. Era piegato su se stesso, con un braccio allungato sopra la testa. Ho capito subito". Il padre lo prende in braccio e lo porta fino all’ambulanza“ma sapevo, lo sapevo già". Yannis era già morto e sta morendo anche l'amica della coppia. "Io quasi non ho fatto caso, davvero.

Pensavo solo a Yannis", si scusa quasi Mickael. "Mia moglie urlava, non smetteva di urlare. E io lo tenevo in braccio, il mio bambino morto, il mio unico figlio. Non so quanto tempo sono rimasto così".

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