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La nuova Londra multietnica, il sindaco sarà giamaicano o pakistano

Mentre i laburisti presentano ancora Sadiq Khan, pakistano e musulmano praticante, i conservatori hanno scelto Shaun Bailey, di origine giamaicane. La capitale britannica non è più inglese

La nuova Londra multietnica, il sindaco sarà giamaicano o pakistano

Londra si sa, è ormai la capitale non solo del Regno Unito ma anche del mondo globalizzato. E non è un caso che proprio nella città britannica il sindaco sia il laburista Sadiq Khan, famiglia pakistana, musulmano praticante e parecchio incline ad aperture sul fronte dell'islam più conservatore. Ma se la scelta della sinistra liberal inglese di schierare Khan era considerato quasi automatica, come simbolo di una certa Londra, fa riflettere il fatto che anche i conservatori, ora, puntino su un uomo di origine straniera. Per carità, nulla di illecito, ma è interessante come alle prossime elezioni per la guida della capitale britannica ci siano un sindaco di origine pakistana e uno sfidante, Shaun Bailey, di origine giamaicana. Candidato fra l'altro accusato di razzismo (proprio lui che è nero, meraviglie del mainstream) contro islamici e indù e anche di un velato sessismo.

Una scelta che non lascia certo stupiti, visto che Londra ha ormai una popolazione per quasi la metà nata all'estero o nata da genitori stranieri. Ma, si domanda Libero, "un candidato alla gloriosa e compassata City Hall che fosse un briciolo più legato alle radici e alle tradizioni di uno dei cuori pulsanti del mondo proprio non si poteva trovare? È stato assolutamente impossibile estrarre dal cilindro del prestigiatore un bianco decente di madre lingua inglese e pure in bombetta magari, finanche consapevole della storia della sua nazione e dell' istituzione monarchica che l'ha retta e la regge da secoli?". Inutile dire che questa domanda sarà tacciata di razzismo. Ma così non è: è solo una richiesta di capire esattamente quale sia la logica dietro certe decisioni. Che inevitabilmente conducono un nucleo tradizionale londinese a sentirsi escluso e sempre più marginalizzato. Tanto che ormai anche i partiti puntano su chi non ne fa parte: come Khan e Shaun.

E alla fine, ecco che in questo cortocircuito della città più globalizzata e multietnica del mondo, ci troviamo di fronte a una scelta fra chi non rappresenta più la Londra che tutti abbiamo conosciuto e anche amato Si dirà che ora la capitale è questa e che bisogna semplicemente accettare la nuove realtà.

Ma certo che tra un ragazzo caraibico che attacca il multiculturalismo (sic!) e un sindaco di origine pakistana che dice che il terrorismo islamico sia una cosa da accettare, forse Londra poteva chiedere qualcosa di più.

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