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"Obama non è Charlie". Polemiche sull'assenza alla marcia di Parigi

Media Usa contro il presidente Barack Obama, assente per "problemi di tempistiche"

"Obama non è Charlie". Polemiche sull'assenza alla marcia di Parigi

"Dove era Obama?". Con questa domanda la Cnn apriva il sito web con sotto la foto dei "leader mondiali uniti" alla marcia di Parigi contro il terrorismo. Un'assenza che non è passata inosservata. C'erano il premier britannico David Cameron, il cancelliere tedesco Angela Merkel, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il premier spagnolo Mariano Rajoy, i vertici Ue al completo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente dell’Anp, Abu Mazen e il re di Giordania, Abdullah. Ma non c'era né Barack Obama né il vicepresidente Biden.

Alla fine gli Usa hanno fatto mea culpa. "Avremmo dovuto inviare qualcuno ad alto livello alla marcia di Parigi", ha ammesso il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest, assicurando che il presidente Barack Obama avrebbe voluto partecipare alla marcia, ma lo scarso tempo a disposizione per mettere a punto le misure di sicurezza lo hanno impedito. "I requisiti di sicurezza di una visita a livello presidenziale o di un vicepresidente sono onerosi e rilevanti e il tutto è amplificato in occasione di eventi con tale partecipazione come quello di domenica", ha aggiunto Earnest.

"Obama n’est pas Charlie", ha scritto polemicamente il quotidiano Politico. "Hanno deluso il mondo", titolava il New York Daily News.

I media americani sono furioso con Obama e lo accusano di aver snobbato "la storica marcia" e di essere rimasto alla Casa Bianca con la famiglia, ma nessuno sa come ha impiegato il tempo; mentre il vicepresidente Biden era a casa nel Delaware e il sottosegretario Kerry era in visita in India.

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