Panama Papers, Le Pen smentisce tutto: "Quei lingotti solo folklore"

Il fondatore del Fronte Nazionale è tra i nomi coinvolti dallo scandalo finanziario. Ma si difende

Panama Papers, Le Pen smentisce tutto: "Quei lingotti solo folklore"

"Non rispondo a insinuazioni, calunnie, pettegolezzi". Così Jean-Marie Le Pen considera i dettagli a suo nome usciti nei Panama Papers, le carte dello scandalo finanziario in cui sono spuntati anche il nome suo e quello di persone vicine alla figlia Marine, sostenendo di non avere bisogno di "una linea di difesa", perché non quanto gli viene contestato lui non ha nulla a che fare.

Nelle carte, scriveva due giorni fa Le Monde un sistema di evasione fiscale che utilizzava una società offshore creata ai Caraibi e intestata a Gerald Gerin, ex maggiordomo di Le Pen che fungeva da prestanome per banconote, lingotti e monete d'oro. Per un valore, si dice, da due milioni di euro.

"È tutto folklore - dice Le Pen

in un'intervista al Corriere della Sera -, con i conti digitali si trasferiscono miliardi con un clic, ma i lingotti colpiscono di più l’immaginazione". E aggiunge: "La volontà persecutoria è evidente. Sono oggetto di cinque ingiunzioni fiscali".

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