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Papa Francesco in Armenia tra Brexit, guerriglia e martirio

Papa Francesco nel primo giorno di viaggio in Armenia ha parlato di Brexit, guerriglia colombiana e del martirio degli armeni, ora l'attenzione è rivolta a domani, giorno di visita al memoriale del genocidio

Papa Francesco in Armenia tra Brexit, guerriglia e martirio

“Ammirazione, perché avete trovato nella croce di Gesù e nel vostro ingegno la forza di rialzarvi sempre, anche da sofferenze che sono tra lepiù terribili che l’umanità ricordi ; dolore, per le tragedie che i vostri padri hanno vissuto nella loro carne”. Sono queste le parole che ieri Papa Fracesco ha espresso nei confronti del popolo armeno e questa mattina il Santo Padre è atterrato in Armenia.

Prima di parlare del primo Paese cristiano al mondo, Francesco, sull'aereo da Roma a Yerevan ha commentato anche quella che è la notizia di apertura di tutte le testate globali: Brexit. '' E' stata la volontà espressa dal popolo. Questo richiede a tutti noi una grande responsabilità per garantire il bene del popolo del Regno Unito e anche il bene e la convivenza di tutto il continente europeo. Questo mi aspetto". E poi, sempre sul volo diretto nella terra caucasica il Pontefice ha commentato anche gli accordi di pace tra l'esercito colombiano e la guerriglia delle FARC: '' Mi auguro che i Paesi che hanno lavorato per la pace blindino questo risultato a tal punto che non si possa più tornare, sia da dentro sia da fuori, in uno stato di guerra e tanti auguri per la Colombia che adesso fa questo passo" .

Ecco poi che nel primo pomeriggio il Santo Padre è atterrato all'aeroporto di Yerevan e dopo le cerimonie di rito si è diretto a Etchmiadzin, la sede della Chiesa Apostolica Armena dove ha incontrato Karekin II, patriarca di tutti gli armeni, e lì ha pronunciato parole ricche di fede e dirette al cuore storico dell'Armenia: ''Mi inchino di fronte alla misericordia del Signore, che ha voluto che l'Armenia diventasse la prima Nazione, fin dall'anno 301, ad accogliere il Cristianesimo quale sua religione, in un tempo nel quale nell'impero romano ancora infuriavano le persecuzioni". Voglia il Signore benedirvi per questa luminosa testimonianza di fede che dimostra in modo esemplare la potente efficacia e fecondità del battesimo ricevuto più di millesettecento anni fa con il segno eloquente e santo del martirio, che è rimasto un elemento costante della storia del vostro popolo".

Ora l'attenzione e l'attesa sono rivolte a domani quando Francesco si recherà al memoriale del genocidio.

Una visita pregna di storia, di fede, di dolore e di attesa giustizia al cospetto della memoria. (Papa Francesco è la speranza per l'Armenia)

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