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A Parigi summit dei Paesi anti-Isis: "Sostenere l'Iraq con ogni mezzo"

Esclusa una coordinazione tra Stati Uniti e Iran. Mogherini: l'Italia contribuirà con armi e munizioni, ma soprattutto materiale umanitario

A Parigi summit dei Paesi anti-Isis: "Sostenere l'Iraq con ogni mezzo"

Concluso il summit arabo di Gedda, i rappresentanti di venticinque nazioni si sono riuniti oggi a Parigi, per un incontro dei Paesi intenzionati a collaborare alla coalizione che si impegnerà contro i jihadisti del cosiddetto Stato islamico.

Il segretario di Stato americano, John Kerry, che è riuscito a ottenere il supporto di una decina di Paesi arabi, ha detto all'emittente Cbs che "ormai siamo in marcia". Sarebbero più di quaranta, secondo Washington, i Paesi pronti a prendere parte alla coalizione, a cui si è aggiunta soltanto ieri l'Australia.

Il neo-presidente iracheno, Fuad Masum, ha chiesto alla comunità internazionale una reazione immediata, sottolineando alla francese Europe 1 come il rischio posto dai jihadisti "si estenderà ad altre parti del mondo", in riferimento al fatto che molti degli uomini che combattono con il "Califfato" sono arrivati dall'Europa. Un invito, quello alla rapidità, condiviso da François Hollande, che ha sostenuto la necessità di un sostegno alle forze democratiche in Siria.

Alla chiusura della Conferenza, il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha detto che "tutti, sul posto, giudicano necessario fare arretrare o scomparire" lo "Stato islamico". Ha voluto aggiungere che "non è né uno Stato, né rappresenta l'Islam, è un movimento di estrema pericolosità".

I Paesi partecipanti, si legge nel documento finale della Conferenza, sono pronti a sostenere Baghdad "con ogni mezzo necessario, compresa un'adeguata assistenza militare". Gli Stati Uniti hanno però escluso una coordinazione militare con l'Iran. La Turchia si è già defilata, proponendosi come Paese d'appoggio solo in caso di operazioni umanitarie.

Dall'Italia, ha detto il ministro Federica Mogherini, arriveranno "armi, munizioni, soprattutto materiale per il sostegno umanitario, che è una priorità".

I primi due carichi di armi e munizioni sono partiti durante il fine settimana.

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