Mondo

Gaffe di Trump con Mattarella? Tutto falso, ecco perché

Donald Trump ha spiegato che Stati Uniti e l’Italia sono legati da un’eredità culturale e politica condivisa antica di migliaia di anni ma non ha affatto parlato di "alleanze". E non ha chiamato Sergio Mattarella "Mozzarella"

Gaffe di Trump con Mattarella? Tutto falso, ecco perché

Niente da fare. Quando parla Donald Trump, la stampa progressista deve sempre inventarsi qualcosa per screditare il tycoon, anche rilevando "gaffe" che non sono tali. Giornali e commentatori hanno irriso e bacchettato l'uscita del presidente Usa durante la conferenza stampa congiunta con il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, in visita a Washington DC, nella quale The Donald avrebbe detto gli Stati Uniti e l’Italia sono uniti dalla condivisione di un’eredità culturale e politica antica migliaia di anni. Gli stessi giornali hanno osservato che gli Stati Uniti non solo non esistevano, ovviamente, ai tempi di Roma, ma l'intero continente americano non sarebbe stato scoperto prima di un altro millennio. Aprititi cielo, dunque, con gli sfottò e con i paragoni con Luigi Di Maio, che parlò di tradizione millenaria democratica della Francia.

Come se non bastasse, è circolato in rete, diventando presto virale, il video che mostrerebbe lo sguardo attonito dell’interprete italiana Elisabetta Savigni Ullmann che ha partecipato all’incontro bilaterale e all’incontro con la stampa di Trump e Mattarella nello Studio Ovale. Secondo la lettura di diversi giornali, l'interprete sarebbe rimasta sbigottita nel sentire le "castronerie" pronunciate dal presidente americano. Peccato che la realtà sia molto diversa. Certo, Trump non è uno storico raffinato né un docente presso l'Università di Harvard ma un buisnessman estremamente pragmatico e dai modi inusuali che però, va ricordato, frequentò la Wharton School of Finance and Commerce dell'Università della Pennsylvania, cioè una delle migliori facoltà di economia di tutte le università statunitensi, dove si laureò in economia. Che cosa c'entra, dunque, Luigi di Maio?

Ma torniamo al discorso di Trump, che è stato completamente travisato o volutamente mal interpretato. "Gli Stati Uniti e l’Italia sono legati da un’eredità culturale e politica condivisa, antica migliaia di anni" ha detto Trump. "Dall’Antica Roma - ha specificato il presidente Usa - nei secoli il popolo italiano ha contribuito ad accrescere la civilizzazione con magnifiche opere d’arte, scienza, filosofia, architettura e musica. Lunedì scorso noi abbiamo dato il nostro tributo all’italiano che ha scoperto un Nuovo Mondo, un genovese che si chiamava Cristoforo Colombo. E per me quel giorno si chiamerà sempre Columbus Day. A qualcuno non piace, a me sì".

Roma, dunque, intesa da Trump come culla della civiltà. Che cos'ha detto di male o di sbagliato? Non ha minimamente fatto cenno da alcuna alleanza fra Usa e Italia, come qualcuno ha erroneamente scritto e riportato e ha detto altresì qualcosa di estremamente sensato. Ha semplicemente fatto riferimento al legame ideale tra i Padri fondatori americani e le istituzioni democratiche romane. Come nota Daniele Scalea, Presidente del think-tank Machiavelli, i critici del presidente Usa forse non sanno che "i Padri fondatori americani lessero e studiarono approfonditamente la storia e i classici dell'epoca repubblicana romana". Questi, spiega Scalea, "si identificavano nei vari Bruto, Catone e Cicerone mentre lottavano contro la tirannia d'oltreoceano. Ecco perché i luoghi del potere americano trasudano di riferimenti alla Roma repubblicana: dalle aquile ai fasci al Campidoglio".

Come ha poi precisato anche l'account ufficiale della Casa Bianca "gli Stati Uniti e l'Italia sono uniti da un patrimonio culturale e politico condiviso che risale a migliaia di anni fa nell'antica Roma". E non finisce qui. Perché è una fake news anche quella, già menzionata, della traduttrice italiana che avrebbe reagito con quell'espressione incredula e sbigottita a quest'affermazione. In verità, il video virale fa riferimento all'incontro tenutosi presso lo Studio Ovale, dove si parlava di tutt'altro: ed è sufficiente guardare il filmato completo per rendersi conto che non c'è assolutamente nulla di rilevante nell'espressione della traduttrice. Come scrive anche Open l’espressione della donna incaricata di tradurre in italiano le parole di Donald Trump non è di stupore ma piuttosto di concentrazione, visto che è la stessa che assume fin dall’inizio dell’incontro.

Inoltre, Trump non ha mai chiamato “Mozzarella” la più alta carica istituzionale dello Stato Italiano, come un filmato circolato in rete faceva intendere.

Commenti