Per la giustizia inglese, un pugno in faccia a una neonata “vale” 900 sterline di multa. La decisione dei giudici di Manchester sul caso di un 64enne che ha colpito la piccola, nata da appena cinque giorni, “perché l’aveva scambiata per una bambola” ha scatenato la rabbia della famiglia che, dopo la pronuncia dei magistrati, ha cercato il confronto con l’imputato.
I fatti alla base del caso giudiziario hanno dell’incredibile. La neomamma era andata al supermercato e s’era portata dietro la figlia più grande, di sette anni e quella più piccola, nata da appena cinque giorni. L’aveva assicurata al sediolino, poggiato sul carrello. Durante le commissioni, la donna si ferma a salutare una vicina di casa che lavora come commessa al market. Le vuole presentare la nuova arrivata in famiglia. Mentre stanno parlando, spunta praticamente dal nulla il 64enne Hardy che fa uno scatto e colpisce al viso la piccola. Le donne, esterrefatte, sono incredule. La piccola si scioglie in lacrime, e la mamma esterrefatta riesce solo a chiedere all’aggressore: “Perché hai picchiato mia figlia?”. Lui nega. “Non l’ho fatto”. Poi ammette: “Credevo fosse una bambola”.
Il processo a carico del 64enne è durato solo un giorno. I giudici lo hanno condannato a pagare complessivamente 900 sterline, di cui 100 a titolo di risarcimento danni ai genitori. Una sentenza illogica, per i parenti della neonata, almeno quanto l’aggressione da lei subita.
Irritati da una pronuncia fin troppo indulgente su un caso che definire assurdo pare ancora poco, il nonno e lo zio della piccola hanno affrontato David Hardy e sfogato il loro profondo rincrescimento
con la stampa. “Sarebbe stato meglio – hanno spiegato all’Express - se il giudice l’avesse direttamente assolto. Novecento sterline? Questa follia non gli costerà nemmeno un mese di stipendio. Come fa a dormire la notte?”- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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