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"L'anima di Filippo continua a vivere": il principe visto come un "dio"

Il principe Filippo è considerato una divinità presso due tribù del Pacifico che ora piangono la sua morte e attendono che il suo spirito trovi una nuova casa

"L'anima di Filippo continua a vivere": il principe visto come un "dio"

Pochi sapevano che il principe Filippo è stato divinizzato in vita, diventando il fulcro del culto di due comunità tribali che vivono nell’isola di Tanna, un puntino nell’arcipelago delle isole Vanuatu (Oceano Pacifico, 1750 chilometri a Est dell’Australia). Questa notizia è rimbalzata da un capo all’altro del globo dopo la morte del marito di Sua Maestà, lasciandosi dietro una scia di stupore. Forse, quel che colpisce è il fatto che proprio un personaggio famosissimo come il duca di Edimburgo sia equiparato a un “dio” e che ciò accada oggi, nel nostro mondo razionale (anche se certe volte non lo sembra poi tanto).

Il "divino" Filippo

La divinizzazione di una persona ancora viva, in realtà, non è un fatto originale. Pensiamo alla “Kumari”, la dea bambina hindu del Nepal, la cui devozione sopravvive ancora oggi, oppure alle figure dei faraoni nell’Antico Egitto. Persino Kipling, nel suo libro “L’uomo che volle essere re” (1888, da cui è stato tratto il film del 1975 “L’uomo che volle farsi re”, con Sean Connery e Michael Caine), racconta di questo tipo di semidei terreni (anche se nel racconto di Kipling c’è un inganno di fondo).

Il principe Filippo è venerato dalla tribù di Yaken e da quella di Yaohnanen, che lo considerano una sorta di predestinato. Secondo una delle leggende il duca di Edimburgo è il figlio bianco del dio Vulcano e di una donna dell’isola. Il “divino” Filippo sposa una sovrana straniera (la regina Elisabetta) e compie la sua impresa salvifica, cioè portare quelli che le tribù definiscono “i semi di Tanna” in Gran Bretagna, per poi tornare a casa, a Tanna appunto, in forma spirituale. Nel sito dedicato a questa religione, chiamata Prince Philip Movement, possiamo leggere: “La tribù crede che il principe Filippo sia originario di Tanna e che sia un dio in forma umana, che contiene lo spirito del messia”.

Scambio di doni

Il culto è nato intorno agli anni Cinquanta. Nel 1974, quando il duca di Edimburgo visitò l’isola con la regina Elisabetta, per la prima e ultima volta, né lui né lo staff di corte erano a conoscenza di questa venerazione. Il principe consorte venne informato da John Champion, commissario britannico delle isole, che gli suggerì di donare alla popolazione un suo ritratto autografato. Il duca seguì il consiglio e, tuttora, la sua immagine è considerata una reliquia e viene conservata dal leader di questa religione, Jack Naiva (il principe, negli anni successivi, inviò diverse altre foto).

Le tribù ricambiarono il regalo con il “nal-nal”, una mazza usata per uccidere il maiale. Filippo bevve con loro la bevanda tradizionale, il "kava", fatto con la radice della pianta omonima e l’amicizia venne suggellata. Come è nata l’associazione della figura del principe Filippo alla divinità figlia del Vulcano? Nessuno lo sa di preciso. Pare che gli abitanti dell’isola abbiano visto delle immagini del duca, portate dagli inglesi e vi abbiamo riscontrato delle somiglianze con il protagonista delle loro leggende. In casi come questo si cercano dei segni di riconoscimento non solo fisici. (Per esempio per le Kumari è non avere ferite, cicatrici e non aver raggiunto la pubertà). Nella scelta di Filippo hanno giocato un ruolo chiave la pelle chiara e il matrimonio con una sovrana potente e straniera.

Il futuro del culto

Nel 2007 una delegazione delle tribù arrivò a Londra e il capo fece al duca una domanda rituale: “La papaia è matura o no?”. Un modo per sapere se il principe stava per tornare sull’isola. Quest’ultimo rispose: “Che la papaia sia matura o meno, riferisci al capo Kawia che ora fa freddo, ma quando farà caldo invierò un messaggio”. Traduzione: non è il momento di ritornare a casa. Cosa accadrà ora che il duca di Edimburgo è morto? La comunità sta celebrando dei riti funebri che dureranno alcune settimane, durante le quali si berrà il “kava”, verranno esposte le immagini di Filippo e si eseguiranno delle danze rituali in onore del defunto.

Nel messaggio di condoglianze inviato alla Regina, il popolo di Tanna ha scritto: “L’anima di Filippo continuerà a vivere”. In che modo? Una possibilità è che continui la venerazione del duca ormai diventato spirito. Oppure Carlo o William potrebbero prendere il suo posto. In questo caso, però, sarebbe una semplice sostituzione o una specie di reincarnazione? Non lo sappiamo. Per ora il capo del villaggio Yaken ha puntualizzato: “Lo spirito del principe Filippo ha abbandonato il suo corpo, ma continua a vivere.

È troppo presto per dire dove deciderà di risiedere”.

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