Pronto il nuovo piano tasse Ue: cosa cambia

La "Business Taxation" prende forma: il piano per le nuove norme di carattere fiscale verrà presentato da Paolo Gentiloni

Pronto il nuovo piano tasse Ue: cosa cambia

Il commissario agli Affari economici dell'Ue Paolo Gentiloni è pronto a presentare il piano per modificare la cosiddetta "Business taxation". Ufficialmente si tratta di una semplice "Comunicazione", ma in concreto verrà a definire un vero e proprio corpus di norme di caratttere fiscale.

Si va da nuove tasse alle multinazionali (sia quelle tradizionali che quelle di tipo digitale), fino ad arrivare all'introduzione del concetto di pagamento delle imposte nel Paese in cui l'azienda raccoglie profitti e secondo le leggi in esso in vigore (e non più invece nello Stato in cui si trova la sede legale) ed all'applicazione di un "fisco ecologico" che penalizzi chi inquina di più. Il tutto con lo scopo di creare un sistema fiscale preciso e trovare fondi per alimentare il NextGenerationEu.

Cosa accadrà

Il nuovo sistema di tassazione prevede un percorso a tappe che potrebbe completarsi nel 2026. Si partirà da luglio, cioè dal prossimo G20 di Venezia, durante il quale si dovrebbe raggiungere un accordo con gli Usa per procedere a stabilire nuove norme nei confronti di colossi digitali del calibro di Amazon e Google, solo per citarne alcuni tra i più importanti: si parla di oltre un centinaio di multinazionali che godono di privilegi fiscali in Europa.

Il nuovo sistema di tassazione dovrebbe essere "guidato dai principi di equità, efficienza e semplicità", spiega Gentiloni come riportato da Repubblica, per puntare ad una"crescita equa e sostenibile".

Ed ecco che salta fuori l'argomento della tutela ambientale connessa alla tassazione sull'energia, un "Green Deal" che dovrebbe partire, anch'esso, dal prossimo luglio. Sempre in tema di fiscalità, poi, si dovrebbe affrontare la questione del "trucco" della sede legale adottato da alcune aziende per pagare meno tasse rispetto al Paese in cui vengono in realtà generati i profitti: tra questo modus operandi e l'evasione fiscale "miliardi di euro sono persi ogni anno". Altro obiettivo della Ue è quello di rivedere e ridurre drasticamente la tassazione sul lavoro, che rimane eccessivamente gravosa. Come fare per reperire i fondi sufficienti? Con la tassazione progressiva per chi inquina di più, a cui si aggiungerà la pesante scure fiscale su tabacco ed alcolici di ogni genere, con lo scopo, almeno ufficialmente, di "salvare più vite e ridurre la pressione pressione sui sistemi sanitari".

NextGenerationEu

L'Ue cerca quindi disperatamente di trovare un sistema di finanziamento autonomo per il fondo creato, in teoria, per sostenere gli Stati membri colpiti dalla pandemia. Per alimentare le risorse verrà probabilmente creata una sorta di Carbon Tax (Cbam) e si incentiverà la tassazione delle multinazionali, ovviamente seguendo la linea degli accordi già tracciati con gli Usa di Biden. Questi propongono un'aliquota unica del 21%, che comunque verrà discussa nuovamente nel corso del G20.

In precedenza, invece, si era proposto di sottoporre a tale aliquota solo quelle società con ricavi complessivi superiori ai 750 milioni l’anno.

In conclusione, quindi da luglio dovrebbero partire le prime riforme, mentre per il 2022 è già previsto il “Tax Symposium”, una conferenza nella quale verrà fatto una sorta di punto della situazione.

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