L'Isis usa piattaforme web americane per diffondere il proprio folle credo nel mondo intero. Come riporta Il Messaggero, a sostenere questa ipotesi, "sulla base di un’analisi articolata supportata dall'utilizzo del motore di ricerca Whois, disponibile su myip.ms, che permette di risalire al nome del dominio, l’indirizzo Ip e ad altre informazioni - è il sito di informazione Vocativ.com. Secondo la ricerca, condotta da alcuni analisti del deep web, almeno tre compagnie statunitensi starebbero al momento ospitando siti web utilizzati da sostenitori di Isis e di almeno un altro gruppo terrorista di matrice islamica. Attraverso tali siti, e i forum a essi correlati, verrebbero distribuite proprio quelle notizie, la propaganda e le campagne di reclutamento che vengono ogni giorno denunciate e veicolate dalla stampa di tutto il mondo".
Da tempo gli Stati Uniti sono impegnati nella lotta contro il cyber-terrorismo: "All’inizio di quest’anno la piattaforma CloudFare venne attaccata da Anonymous con l’accusa di 'aver supportato il terrorismo' fornendo 'protezione digitale' alla propaganda di Isis e ai siti di reclutamento contro possibili attacchi cyber. Il Ceo della compagnia disse, in un'intervista al Mirror, che le accuse erano del tutto infondate. La presenza di questi siti su piattaforme statunitensi è in realtà al centro di un dibattito piuttosto accesso nella comunità degli analisti di cybersecurity. Il confine tra opportunità e minaccia in queste situazioni può essere davvero sottile e costituire una grande sfida per la sicurezza.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.