La propaganda qaidista in un nuovo video. "Charlie Hebdo? Una vittoria"

Uno dei leader dei jihadisti del Golfo torna ad attaccare l'America e gioisce per la scelta della rivista di non pubblicare più vignette su Maometto

Khaled Batarfi nel palazzo presidenziale di Mukalla
Khaled Batarfi nel palazzo presidenziale di Mukalla

Prima una lettera, firmata da quello che è conosciuto come "l'uomo delle bombe" dell'Aqap (al-Qaida nella Penisola arabica), poi un messaggio video di un altro membro di spicco del gruppo, Khaled Batarfi, fatto evadere ad aprile da una prigione a Muqalla, nello Yemen.

I jihadisti del Golfo sono tornati a farsi sentire, dopo un messaggio del loro nuovo emiro, Qasim al-Raymi, che a inizio luglio aveva confermato il legame tra fazione e i quadri centrali di al-Qaida, con il giuramento dovuto ad Ayman al-Zawahiri e chiesto di tornare a colpire gli Stati Uniti.

Che Washington sia ancora il grande nemico lo si percepisce chiaramente anche dalle parole della lettera di al-Asiri. "Vi invitiamo a colpire l'America dentro e fuori dai suoi confini". Così il bombarolo esorta i lupi solitari a progettare colpi contro gli Stati Uniti. E se la mano dietro la lettera fosse proprio la sua - confermarlo non è così semplice - vorrebbe dire che, da qualche parte, al-Asiri è ancora vivo.

L'uomo delle bombe dell'Aqap è la mente di molti attentati falliti negli ultimi anni, compreso quello messo a segno dal fratello Abdullah e che avrebbe dovuto uccidere il vice-ministro dell'Interno saudita, Muhammad bin Nayef. L'ordigno legato addosso all'attentatore esplose, ammazzandolo, senza però raggiungere il suo bersaglio.

C'è una taglia di cinque milioni sulla testa di al-Asiri, che è considerato da molti uno degli uomini più pericolosi che gli Stati Uniti devono affrontare. Un personaggio defilato, che raramente si fa sentire. Diversamente da Khaled Batarfi, che dopo la sua evasione è comparso in video diverse volte, confermando la morte di Nasir al-Wuhayshi, ex emiro dell'Aqap e ora chiedendo, come la missiva di al-Asiri, attacchi contro gli Stati Uniti.

C'è un altro punto, nel discorso di Batarfi, che vale la pena ricordare.

E cioè il riferimento a Charlie Hebdo, alla decisione di non pubblicare più vignette che ritraggono il Profeta Maometto. Che il leader qaidista considera come una vittoria del suo gruppo, che mise a segno l'attentato nella redazione parigina.

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