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La proposta di Putin: fronte anti-terrorismo sotto l'egida Onu

Questa la proposta lanciata dal presidente Putin nel telegramma indirizzato ai suoi diplomatici nel giorno della festa della diplomazia russa mentre sulla Siria, continua il botta e risposta sui colloqui di Ginevra tra la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca e chi accusa la Russia del fallimento dei colloqui di pace

La proposta di Putin: fronte anti-terrorismo sotto l'egida Onu

“Si richiede una particolare attenzione dei diplomatici alla creazione di un ampio fronte anti-terrorismo con una solida base giuridica e sotto l’egida delle Nazioni Unite”, è quanto ha dichiarato il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, nel telegramma inviato oggi ai dipendenti del ministero degli Esteri russo, in occasione della festa della diplomazia nel Paese.

Nel testo del telegramma, pubblicato sul sito internet del Cremlino, Putin ha chiesto, per raggiungere questo obiettivo, che i diplomatici continuino i loro sforzi nell’obiettivo di ampliare la collaborazione con tutti i partner stranieri, in tutti i formati negoziali, sia bilaterali, sia multilaterali. Nello stesso telegramma il presidente russo si è complimentato con i propri diplomatici per i successi raggiunti nell’anno appena trascorso, come il contributo per il raggiungimento dell’accordo per il programma nucleare iraniano e l’avvio dei negoziati di Vienna sulla Siria.

E proprio sulla Siria oggi la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha respinto, intervenendo all’emittente televisiva Rossija 24, le accuse dei giorni scorsi secondo le quali i raid russi sulla provincia di Aleppo avrebbero contribuito al fallimento dei colloqui di Ginevra. Sia Ankara, sia la cancelliera tedesca Merkel in una conferenza stampa congiunta con il premier turco Davutoglu, e il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, avevano puntato il dito contro l’azione militare di Mosca a sostegno del governo siriano.

Intanto, in attesa del prossimo 25 febbraio, data in cui l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan de Mistura, ha invitato le parti in campo a sedersi di nuovo intorno al tavolo dei colloqui a Ginevra, si cercano di ricomporre i pezzi del puzzle siriano. Parte dell’opposizione siriana ha infatti fatto sapere oggi che intende partecipare al nuovo round di discussioni, ma ha chiesto al presidente americano Barack Obama di trattare con Mosca perché fermi i bombardamenti sulle postazioni dei ribelli in vista dei prossimi colloqui. Bombardamenti che secondo alcuni attivisti citati dall’agenzia di stampa di Pechino, Xinhua, avrebbero causato finora almeno 500 morti.

Domani a Monaco, inoltre, si svolgerà una riunione dell'International Syria Support Group (Issg), in cui verranno affrontati soprattutto i risvolti umanitari della crisi ed in particolare quello della nuova ondata di profughi verso la Turchia e delle iniziative intraprese da Ankara per limitare i flussi migratori verso l'Europa, alla quale parteciperà anche il nostro ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. E sempre a Monaco, infine, ha dichiarato poco fa la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, il ministro Lavrov potrebbe incontrare a margine dei lavori della conferenza sulla Sicurezza, l'Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Federica Mogherini, il segretario di Stato americano John Kerry, e il ministro degli Esteri cinese Wang Yi.

Un incontro tra Lavrov, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, e il presidente dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) Yukiya Amano, potrebbe tenersi infine venerdì sempre nell’ambito della cinquantunesima edizione della conferenza sulla Sicurezza che si svolge nella città tedesca.

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