Guerra in Ucraina

Qual è il vero ruolo dei sottomarini russi nel Mar Nero

I russi provano a sopperire alle mancanze via terra attaccando dal Mar Nero con la loro flotta di sottomarini: ecco qual è il loro ruolo e come possono cambiare il volto del conflitto

Qual è il vero ruolo dei sottomarini russi nel Mar Nero

Sarebbero almeno sei, ma probabilmente di più, i sottomarini russi di base sul Mar Nero proprio di fronte la costa di Sebastopoli, a pattugliare l'area e attaccare con i missili quando arriva l'ordine superiore. Come abbiamo appena visto su InsideOver, il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato il lancio dei kalibr, missili da crociera contro alcuni obiettivi ucraini. Il tema è caldo: nonostante le enormi difficoltà via terra, gli uomini di Putin possono provare a compensare con gli aiuti dal mare.

La capacità dei sottomarini

Odessa è una delle città a tiro di questi sommergibili che riescono anche ad assolvere ad altre funzioni: sarebbero in grado di acquisire importanti informazioni grazie a strumenti elettronici d'avanguardia che accumulano tutto in un database informativo. "Inoltre vengono usati in appoggio a uomini rana e commandos: li portano a poche miglia dalla spiaggia, quindi gli incursori procedono con mezzi speciali. Attività coperte, nel segno della segretezza", ha spiegato Giuliano Ranieri, esperto in materia, intervistato dal Corriere della Sera. Insomma, un lavoro anche di intelligence per questi "squali" come vengono chiamati in gergo, la cui presenza sotto costa è dunque molto importante.

Il ruolo dei Kilo

Come abbiamo visto sul Giornale.it, la Marina russa avrebbe almeno quattro sottomarini Kilo di stanza nel Mar Nero. Putin, poi, ha piazzato anche due Kilo nel Mediterraneo che sono in grado di lanciare i missili kalibr ma certamente non contro Kiev, vista la distanza, e nemmeno contro i Paesi Nato, se non vuole correre rischi in questo momento molto improbabili visto l'esito del conflitto in Ucraina. Questo "esercito invisibile", però, può dar man forte a quello di terra anche perché è composto da professionisti ben addestrati ed esperti che si muovono agevolmente sott'acqua. C'è anche da dire che, quanto provocato dagli ucraini, a sorpresa, contro il Moskva e altre navi militari russe invita l'esercito di Putin a non sottovalutare (di nuovo) l'avversario.

Qual è il secondo fronte

Sempre al Corriere, poi, Ranieri spiega che ci sarebbe un secondo fronte di sottomarini russi il cui ruolo sarebbe ancora più importante perchè in grado di scagliare missili da crociera "sparati dai tubi lanciasiluri e possono raggiungere bersagli a distanze di 1.500-2.000 chilometri, un lungo braccio che ha avuto il suo battesimo del fuoco in Siria". Mosca ne ha una discreta quantità per abbattere "caserme, depositi militari, centri d’addestramento ben lontani dalla prima linea". Accanto ai caccia e ai velivoli russi, fin qui di scarso aiuto, questi mezzi marini hanno provato ad aiutare l'esercito colpendo alcini obiettivi.

E poi c'è anche la componente logistica che va in aiuto a Putin con i Kalibr che possono sostituire e sopperire alla mancanza dei "missili intelligenti" ormai sempre più scarsi e in attesa di rifornimenti.

Ecco perché, a questo punto del conflitto concentrato a due passi dalle coste del Mar Nero, i russi possono giocarsi l'ultima carta per evitare una sconfitta che, tre mesi fa, sarebbe stata impensabile.

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