Donald Trump

Quelle "alleanze strategiche" di Trump per contrastare il papa in Vaticano

Il consigliere di Trump, Stephen Bannon, ha stretto alleanze con alti prelati che si contrappongono a Bergoglio. Ecco tutta la sua rete in Vaticano

Quelle "alleanze strategiche" di Trump per contrastare il papa in Vaticano

Donald Trump sta tessendo una tela per contrastare papa Francesco in Vaticano. Negli ultimi anni, come racconta l'edizione internazionale del New York Times, il potente consigliere del presidente degli Stati Uniti, Stephen Bannon, ha stretto "alleanze strategiche" con "persone che nel tempo si sono fatte notare per la loro contrapposizione a Francesco". A cominciare dal cardinale conservatore Raymond Burke, di recente esautorato dal Sovrano Ordine di Malta.

Nell'aprile del 2014, quando è ancora a capo di Breitbart News, Bannon va in Vaticano per coprire la canonizzazione di Giovanni Paolo II. È in questa occasione che stringe amicizia con il cardinale Burke. "Un incontro tra cuori", lo definì Benjamin Harnwell, confidente del cardinale Burke che organizzò l'appuntamento tra i due. Harnwell, fondatore dell'Istituto per la dignità umana, non si sorprese dell'affinità elettiva tra Bannon e il cardinale, "due persone che combattono lo stesso tipo di battaglia nell'arena culturale seppur in sezioni diverse". I due hanno una visione "condivisa" del mondo: "L'islam - scrive il New York Times - è una minaccia che rischia di schiacciare un Occidente prostrato, indebolito dall'erosione dei valori cristiani tradizionali ed entrambi si consideravano come ingiustamente ostracizzati da una élite politica fuori dalla realtà".

Con il cambio di colore alla Casa Bianca, l'ala destra del Vaticano, che si oppone a papa Francesco, vedrebbe in Trump "un cambio di vento". Anche Bannon, del resto, è convinto che Bergoglio sia un Pontefice "pericolosamente malguidato e probabilmente socialista". Secondo il New York Times, l'asse tra Bannon e i tradizionalisti cattolici in Vaticano andrebbe di pari passo con la strategia di creare alleanze con i partiti di estrema destra in Europa. Finora papa Francesco è riuscito a marginalizzare i tradizionalisti e a portare avanti un'agenda inclusiva su immigrazione, cambiamento climatico e povertà. Ora, dopo l'uscita di scena di Barack Obama, si ritrova più solo.

"Ci sono tante aree in cui noi e il Papa - dice Harnwel al quotidiano - ci sovrapponiamo. Non voglio trascorrere la mia vita a combattere contro il Papa su questioni sulle quali non cambierò idea. È molto più importante per me lavorare in modo costruttivo con Steve Bannon". Naturalmente il cardinale Burke non è il solo contatto di Bannon in Vaticano. C'è anche Thomas Williams, un ex prete scelto dall'ex capo di Breitbart come corrispondente da Roma. "È solo propaganda", minimizza Antonio Spadaro, gesuita vicino al Santo Padre e direttore della rivista La Civiltà Cattolica. Il Pontefice non è distratto da coloro che cercano di mettergli il bastone tra le ruote.

"Va sempre avanti, e si muove molto velocemente".

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