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Il dossier sul Partygate travolge Johnson, ma lui tira diritto: "Non lascio"

Boris Johnson ha respinto le richieste di dimissioni giunte dalle opposizioni ma il premier è stretto all'angolo

Il dossier sul Partygate travolge Johnson, ma lui tira diritto: "Non lascio"

L'attesissimo rapporto finale sullo scandalo del partygate che ha coinvolto Boris Johnson ha letteralmente travolto il primo ministro britannico. Il documento, realizzato dall'alta funzionaria Sue Gray, e pubblicato in versione ridotta, non lascia spazio a troppe interpretazioni.

Il contenuto del rapporto

Nelle 12 pagine diramate, si sottolineano i ripetuti fallimenti di giudizio da parte del n.10 di Downing Street e del Cabinet Office rispetto alle feste tenute a Downing Street, in presunta violazione delle normative anti Covid. Come se non bastasse, alcuni eventi non dovevano essere autorizzati o addirittura neppure svolgersi. Scendendo nei dettagli, si legge nel report che c'è stata una "grave incapacità di osservare non solo gli standard elevati che ci si aspetta da coloro che lavorano nel cuore del governo, ma anche gli standard che l'intera popolazione britannica si aspettava in quel momento".

Durante la pandemia, quando il governo chiedeva ai cittadini di accettare restrizioni di enorme portata, i comportamenti avvenuti durante questi incontri appaiono difficili da giustificare. All'inizio del suo intervento alla Camera dei Comuni, Johnson non ha potuto fare altro che scusarsi di nuovo e accettare le conclusioni del rapporto. L'intervento del premier è stato spesso interrotto dalle voci di disapprovazioni che si sono levate dai banchi dell'opposizione. Dal canto suo, Johnson non ha fatto alcun cenno a possibili dimissioni. Al contrario, ha rivendicato l'azione del suo governo. "Ci si può fidare di noi. Abbiamo fatto cose che la gente riteneva impossibili", ha spiegato il premier, aggiungendo che saranno fatti cambiamenti nell'operatività di Downing Street e del Cabinet Office, in modo da ottemperare alle "raccomandazioni" contenute nel rapporto.

Johnson: "Nessun passo indietro"

Il principale accusato ha affermato di aver capito la lezione e che d'ora in avanti agirà per riparare a quanto fatto. Durissima la replica del leader dell'opposizione laburista Keir Starmer, il quale ha definito Johnson "un uomo senza vergogna". Ha affermato anche che Johnson è "inadatto" al suo ruolo di primo ministro e chiesto nuovamente le sue dimissioni. Starmer ha detto anche che non c'è nessun dubbio che Johnson sia soggetto ad un'inchiesta di polizia, come emerso dal documento pubblicato oggi.

Nonostante la funzionaria Gray abbia dovuto omettere dei particolari e dei dettagli per le indagini in corso da parte della polizia, il suo rapporto, alla fine, si è rivelato molto più critico di quanto fosse atteso nei giorni scorsi. Il documento non specifica cosa intenda per fallimenti di leadership, ma al tempo stesso non scagiona lo stesso Johnson. In ogni caso, dodici eventi che si sono tenuti a Downing Street e nel Cabinet Office in pieno lockdown sono oggetto di indagine da parte della polizia. In particolare è sotto i riflettori un party che si è tenuto nell'appartamento di Downing Street, una festa presumibilmente organizzata da Carrie Symonds, la moglie del Primo Ministro, per celebrare la partenza di Dominic Cummings il 13 novembre 2020.

La scorsa settimana Cressida Dick, il commissario di polizia metropolitana, ha affermato che le forze dell'ordine stavano indagando solo su casi che apparentemente coinvolgevano "le più gravi e flagranti violazioni" delle regole Covid, tenendo conto che ci siano le prove che le persone coinvolte "sapevano o avrebbero dovuto sapere che quello che stavano facendo era un reato". Intanto il rapporto di Gray accusa anche "la cultura eccessiva del bere" che ha caratterizzato i party. Secondo la funzionaria, inoltre, il governo britannico avrebbe dovuto reagire alle notizie circolate sui party, senza attendere l'esito delle indagini della polizia.

"Ho completa fiducia nella polizia e spero che sia loro consentito di proseguire il loro lavoro", ha concluso Johnson.

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