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Un riscatto da 6 miliardi per liberare il principe saudita

L'erede al trono di Riad tiene chiuso il ricco Waleed in una prigione dorata

Un riscatto da 6 miliardi per liberare il principe saudita

Vennero presi a novembre, chiusi in un hotel di lusso di Riad. E se alcuni di loro da allora hanno lasciato la loro dorata prigionia, per altri la reclusione in Arabia Saudita continua.

Tra i principi e ministri che furono arrestati in una sorta di colpo di palazzo messo a segno da Mohammed bin Salman, principe erede al trono, c'era anche il principe al-Waleed bin Talal, che non solo non ha mai interrotto la sua forzata permanenza al Ritz Carlton, ma che probabilmente non ne uscirà molto presto.

È il Wall Street Journal a rivelare come per la sua libertà le autorità saudite avrebbero chiesto un riscatto da almeno sei miliardi di dollari. Una cifra enorme anche per il ricco principe 62enne, la cui fortuna personale è stimata in circa 18,7 miliardi di dollari e che per ritrovare l'ormai persa libertà dovrebbe rinunciare dunque a circa un terzo del suo capitale personale.

Il principe Waleed, che possiede anche una quota del social network Twitter, non sembra per nulla intenzionato a cedere e secondo il quotidiano statunitense, che cita fonti vicine alla famiglia reale, sarebbe anche convinto del fatto che farlo equivarrebbe a un'ammissione di colpa, in una vicenda in cui si sente piuttosto una vittima.

Al suo "carceriere" avrebbe invece proposto in cambio una percentuale della Kingdom Holding, società quotata che vale quasi nove miliardi di dollari, ma che dal giorno del suo arresto ha perso circa il 14% del suo valore di mercato.

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