Chiunque fino a oggi ha seguito la campagna di Donald Trump, in lizza per un posto da sfidante repubblicano alle prossime elezioni, ha certamente realizzato due cose: il miliardario funziona - i sondaggi lo danno saldamente in testa o al secondo posto tra i candidati - e le sue affermazioni sono spesso al di sopra delle righe.
Abbastanza da far pensare che non sempre l'uomo sia serissimo nelle sue proposte o non necessariamente ne consideri la fattibilità. Al punto che John Harwood, moderatore del dibattito di ieri, non si è fatto problemi a porgli una domanda dai toni non particolarmente cortesi.
L'anchorman, convinto che quello di Trump sia un programma da operetta, gli ha domandato senza mezzi termini se la
sua sia "una campagna presidenziale versione fumetto". Piuttosto piccata la risposta del miliardario, che ha replicato che no, "non è un fumetto", aggiungendo che comunque "non è un modo molto carino di porre una domanda".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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