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La Russia avvia costruzione di una propria base militare nell'Artico. Ira della Nato

L'iniziativa della Russia è stata subito bollata dall'amministrazione Trump come una violazione del diritto internazionale

La Russia avvia costruzione di una propria base militare nell'Artico. Ira della Nato

La Russia ha in questi giorni avviato la costruzione di una propria base militare al polo nord.

L’avamposto in questione, destinato a ospitare oltre 250 soldati, si chiamerà Severny Klever (Trifoglio del nord) e sorgerà sull’isola di Kotel'nyj, situata nell’arcipelago della Nuova Siberia nonché al centro delle rotte marittime artiche. L’insediamento di Mosca sarà dotato di postazioni missilistiche, di sistemi di difesa antiaerea e di un potente radar, ma i vertici militari del gigante slavo hanno immediatamente rimarcato l’assenza di qualsiasi valenza aggressiva o provocatoria nella scelta di realizzare la base.

Il tenente colonnello Vladimir Pasechnik, appena designato dal governo russo quale responsabile della costruzione dell’avamposto, ha infatti provato subito a tranquillizzare la comunità internazionale affermando che Severny Klever servirà all’esecutivo Putin esclusivamente per monitorare meglio i movimenti di navi e aerei lungo il circolo polare artico. In particolare, il futuro insediamento sull’isola di Kotel'nyj, a detta di Pasechnik, consentirà alle forze armate di Mosca di intercettare con maggiore rapidità le minacce alla sicurezza della nazione slava provenienti dal polo nord.

L’iniziativa del Cremlino ha però messo in allarme i membri della Nato. Ad esempio, Norvegia e Danimarca hanno immediatamente accusato Putin di avere promosso la realizzazione della base per “annettere” di fatto una porzione di territorio artico. Oslo e Copenaghen hanno infatti ricordato le rivendicazioni avanzate in passato dalla Russia sui consistenti giacimenti di idrocarburi presenti nei ghiacciai e nei fondali marini del polo nord.

Anche gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione per l’avvio della costruzione di Severny Klever e hanno poi accusato il governo Putin di violare la disciplina globale sullo status dell’Artide. Il dipartimento di Stato, tramite il suo portavoce Morgan Ortagus, ha infatti sottolineato che numerose sentenze emesse in passato dai massimi organi giudiziari internazionali hanno imposto la demilitarizzazione perpetua del circolo polare artico. Di conseguenza, la decisione di Mosca di realizzare l’avamposto in questione sarebbe, a detta di Washington, una palese violazione di tali verdetti.

L’amministrazione Trump ha quindi esortato il Cremlino a recedere dal proposito di “militarizzare” il polo nord.

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