Venti di guerra in Europa, con Putin che avverte la Svezia: se decidete di aderire alla Nato punteremo i nostri missili contro di voi. In un’intervista ad un quotidiano svedese, l’ambasciatore russo Viktor Tatarinstev ha usato toni tuttaltro che pacifici verso Stoccolma: "Se dovesse decidere di aderire alla Nato, dovrà essere consapevole dei rischi cui si espone". Lo stesso presidente Putin "ha annunciato che ci saranno conseguenze e che la Russia sarà costretta a rispondere militarmente riorientando le nostre truppe e (puntando) e i nostri missili (balistici armati di testate atomiche) verso la Svezia".
Un tuffo indietro negli anni, in piena Guerra fredda. Con i toni che si accendono e le due parti, Est e Ovest, che guardandosi in cagnesco mostrano i muscoli. L’eventuale adesione all’Alleanza Atlantica viene vista non solo come una minaccia, ma anche come un chiaro segnale di sfida. Giova ricordare che sino ad ora né la Svezia né la Finlandia pur essendo parte integrante dell'Occidente hanno mai aderito all'Alleanza. Negli ultimi mesi, però, più di una volta si sono sfiorati incidenti tra le forze armate russe e quelle svedesi. In diverse occasioni i caccia di Stoccolma, come di altri Paesi vicini, si sono alzati in volo per intercettare i bombardieri strategici russi. Una guerra dei nervi strisciante che, per fortuna, non ha prodotto gravi conseguenze. Anche se la tensione resta alta.
Ma gli svedesi vogliono davvero aderire alla Nato? Dai sondaggi effettuati pare che dal 17% del 2012 il desiderio di adesione all'Alleanza sia salito al 31% nel 2015, un aumento consistente ma non tale da spingere il governo di Stoccolma a muoversi per il grande passo. La "minaccia" per Mosca, dunque, non sembra reale. Nonostante questo la Russia preferisce non correre rischi e sceglie di stroncare sul nascere qualsiasi velleità bellica ostile del vicino.
Putin prova a rassicurare
"Al momento non vi è una situazione di serio pericolo nucleare": ad assicuralo è stato Putin, parlando venerdì sera al Forum economico di San Pietroburgo con i dirigenti di alcune agenzie di stampa internazionali. A detta del presidente russo la minaccia nucleare oggi "non è superiore al passato".
Quello che è in atto, ha aggiunto, è una «correzione degli errori», riferendosi all’annuncio di Mosca di aggiungere più di 40 missili balistici intercontinentali al suo arsenale nucleare nel 2015, dopo la notizia che il Pentagono starebbe considerando l’ipotesi di inviare armi pesanti nei Paesi baltici e dell’Europa dell’est per contrastare le ingerenze della Russia.