Il malcontento per le condizioni lavorative torna a tenere banco, con i piloti di diverse nazioni europee in rivolta contro Ryanair e scioperi già proclamati dai sindacati irlandesi e pronti a iniziare in Germania, con i rappresentanti che denunciano il non rispetto della contrattazione collettiva per i contratti legati della compagnia low cost.
"Da ora in poi in qualsiasi momento" i piloti tedeschi potrebbero incrociare le braccia, per avere "condizioni di lavoro e di retribuzione eque", dice il presidente del sindacato, Ingolf Schumacher. E a Dublino è lo Ialpa ad annunciare lo stop per mercoledì 20 dicembre, con altri giorni a seguire se non si riuscirà a raggiungere un accordo.
Una questione che tocca direttamente anche l'Italia, dove ci si attende uno sciopero per il prossimo 15 dicembre. Un'ipotesi contro cui la società si è schierata con durezza, avvisando i piloti con una lettera ufficiale che se dovessero aderire arriverebbero per loro sanzioni, che potrebbero includere "la perdita di futuri aumenti in busta paga secondo l’accordo" o "trasferimenti o promozioni".
"Non è il mio ambito di responsabilità ma ritengo si dovrebbe intervenire - ha commentato il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda -. Non si può stare su un mercato, prendere i vantaggi e non rispettare le regole". E accusa Ryaniar: "È indegno".
"L'attegiamento di Ryanair è una cosa gravissima e ritengo che tutte le autorità debbano fare ciò che è nelle proprie competenze", attacca il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, "Il diritto allo sciopero è garantito dalla legge.
A noi compete il controllo dell'applicazione dei contratti e delle leggi riferite al lavoro, per questa parte ce ne occuperemo noi. E ci sono gli ispettori che segnalano alla magistratura eventuali fenomeni di illegalità. Noi facciamo la parte amministrativa, la parte penale compete alla magistratura".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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