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Se in Italia si vendono porcini raccolti da bimbi rom a 2 euro al chilo

Funghi che in Italia possono costare anche 35 euro al chilo sono raccolti fra le montagne della Romania da bimbi in età scolare

Funghi porcini in una foto d'archivio
Funghi porcini in una foto d'archivio

Funghi porcini che in Italia arrivano a costare fino a 35 euro al chilo, raccolti da bimbi rom di pochissimi anni pagati meno di un decimo.

È quello che succede in Romania, fra le montagne della Transilvania e che è stato raccontato da Marta Serafini in un reportage pubblicato sul Corriere della Sera. Nella regione di Maguri Racatau, nel distretto di Cluj, fra i raccoglitori di funghi di etnia rom ci sono bimbi piccolissimi. Chini fra gli alberi a cercare porcini ad un'età che sarebbe quella adatta per giocare fra le mura di un asilo. Qualcuno si dedica alla raccolta negli ultimi giorni prima di tornare a scuola. Nel gruppo di raccoglitori, che vivono all'interno di baracche di fortuna nel bosco, ci sono anche minorenni più grandi e ragazze incinte.

Il prodotto viene pagato in media 2-3 euro al chilo: un prezzo che sui mercati italiani lievita fino a dieci volte tanto. Alcuni fra i raccoglitori raccontano che diversi imprenditori italiani hanno fiutato l'affare e hanno messo su un grosso giro di esportazione verso il nostro Paese.

Lo scorso anno dalla Romania sono arrivati in Italia quasi due milioni di chili di funghi: insieme alla Cina il Paese carpatico, secondo i dati dei Carabinieri Forestali di Parma, fornisce ben il 95% delle tavole degli italiani. Certo questa situazione svela una mancanza di controlli efficaci da parte delle autorità romene per quanto riguarda lo sfruttamento del lavoro.

Ma svela anche che molti dei porcini che ogni giorno utilizziamo per arricchire i nostri pasti hanno un prezzo ancora superiore a quello riportato sugli scaffali del supermercato.

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