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“Sei gay?” L’esercito britannico chiede l’orientamento sessuale ai soldati

Nel 2000 il British Army ha tolto il divieto di servire nell’esercito agli omosessuali. Ora il provvedimento per una miglior conoscenza e coesione delle truppe

“Sei gay?” L’esercito britannico chiede l’orientamento sessuale ai soldati

“Sei gay?”. Sarà questa una delle domande che gli aspiranti soldati dell’esercito britannico si sentiranno fare in fase di reclutamento. Fino al 2000 gli omosessuali sono stati fortemente osteggiati e discriminati dalle Forze Armate della Corona, che toglievano la divisa a chi non fosse etero.

Il The Guardian racconta che i futuri miliziani potranno comunque non rispondere alla domanda sul proprio orientamento sessuale, glissando con un “preferisco non dire”. Chi, invece, svelerà le proprie preferenze può comunque stare tranquillo: i dati sensibili verranno tenuti sotto chiave. Tutte le informazioni, infatti, “saranno anonime e non saranno visibili sulle singole cartelle personali o alla catena di comando”.

Il Ministero della Difesa motiva il provvedimento in nome della promozione di un’organizzazione militare più inclusiva e della prevenzione di bullismo omofobo in seno alle truppe. L’ex caporale James Wharton, che ha subito soprusi per essere gay mentre serviva per la Blues and Royals (reggimento di cavalleria), commenta così sulle pagine del Mirror: “È una notizia fantastica. Ma è importante che i soldati non debbano rivelare per forza la preferenza sessuale. Io non ero pronto a farlo”.

Il MoD, riferisce un portavoce, “incoraggia con orgoglio la diversità a tutti i livelli. Il personale è ora incentivato – e non obbligato – a dichiarare le proprie preferenze sessuale.

La raccolta di questi dati ci consentirà di avere una maggior conoscenza della composizione delle nostre forze armate, potendo così sostenere al meglio i nostri uomini”.

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