L'Ue allo scontro con Berlino: "Rischia procedura di infrazione"

La von der Leyen ha ribadito di volere tutelare in ogni modo le prerogative dell’Unione, l’indipendenza della Bce e il primato del diritto Ue

L'Ue allo scontro con Berlino: "Rischia procedura di infrazione"

La Commissione europea ha di recente annunciato, per bocca della sua presidente Ursula von der Leyen, di stare seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi di avviare contro la Germania una procedura di infrazione, a causa della recente sentenza della Corte di Karlsruhe sulla strategia della Bce di acquisto di titoli di Stato dell’Eurozona. Nel verdetto in questione, emesso dal Tribunale federale tedesco lo scorso 5 maggio, il medesimo organo giudiziario si è scagliato contro la linea pro-Bce della Corte di giustizia dell’Unione, accusando di fatto quest’ultima di avere agito illegittimamente nell’avallare, mediante una sentenza resa in via pregiudiziale nel 2018, le politiche di acquisto promosse dall’istituto finanziario di Francoforte dal 2015. In particolare, la decisione di Lussemburgo resa due anni fa è stata bollata in questi giorni da Karlsruhe come un eccesso di potere, come “assolutamente incomprensibile”, “obiettivamente arbitraria” e “metodologicamente non giustificabile”.

La dura reprimenda lanciata dal Tribunale costituzionale tedesco contro la giurisprudenza pro-Draghi della Corte di giustizia europea ha di conseguenza spinto un eurodeputato tedesco, ha ricostruito ieri Askanews, a scrivere una lettera alla von der Leyen. Spedendo il 9 maggio al presidente della Commissione tale missiva, l’europarlamentare de I Verdi Sven Giegold sollecitava l’esecutivo comunitario a dare inizio a una procedura sanzionatoria contro la Germania, in quanto un organo giudiziario di tale Paese aveva osato mettere in dubbio il primato del diritto e delle istituzioni Ue sugli ordinamenti dei singoli Stati membri.

Nel dettaglio, spiega l’agenzia italiana, l’esponente ecologista accusava il provvedimento giudiziario anti-Corte Ue e anti-Bce del Tribunale costituzionale teutonico di produrre l’effetto di “invitare altre corti supreme nazionali a dichiarare le decisioni europee ‘ultra vires’, aggirando così il principio dell’interpretazione del diritto europeo da parte della Corte di giustizia Ue in ultima istanza”.

Ad avviso del politico ambientalista, la Commissione doveva rispondere alle affermazioni della Corte tedesca mettendo al bando ogni tatticismo e decidendo con nettezza “da che parte sta, senza lasciare dubbi”.

Il presidente von der Leyen, che il 5 maggio aveva reagito a caldo alla sentenza di Karlsruhe rimarcando pubblicamente il ruolo esclusivo della Corte di Giustizia europea nell’interpretazione del diritto comunitario, la natura vincolante erga omnes delle decisioni della medesima istituzione giudiziaria continentale e l’indipendenza della Bce, ha risposto all’appello Giegold appena due ore dopo avere ricevuto la lettera.

Il successore di Jean-Claude Juncker in persona, evidenzia il medesimo organo di informazione, ha appunto preso carta e penna per spedire una missiva di risposta all’eurodeputato de I Verdi, con cui ha innanzitutto confermato di stare considerando “molto sul serio” la possibilità di lanciare una procedura d’infrazione contro la Germania su impulso del verdetto anti-Corte Ue e anti-Bce emesso a Karlsruhe.

La von der Leyen, nel documento di risposta a Giegold, assicura quindi, fa sapere Askanews, di condividere la preoccupazione del deputato ecologista riguardo alle ripercussioni che la sentenza incriminata potrebbe produrre sui rapporti tra Unione e Paesi membri: “Condivido la sua opinione secondo cui la recente sentenza della Corte costituzionale federale solleva questioni che toccano il nucleo stesso della sovranità europea, domande importanti non solo per la politica monetaria dell’Unione, ma anche per lo stato di diritto nell’Ue”.

La lettera prosegue ricordando che la competenza sulla politica monetaria dell’Unione spetta esclusivamente alla Bce, che il diritto comunitario prevale sempre sulle leggi dei singoli Stati e che “le sentenze della Corte di giustizia europea, naturalmente, sono vincolanti per tutti i tribunali nazionali. La Corte di giustizia europea di Lussemburgo ha sempre l’ultima parola sul diritto dell’Ue”.

Nel testo citato dall’agenzia, il presidente della Commissione torna quindi sull’eventualità di decretare una procedura d’infrazione contro Berlino: “Prendo tale ipotesi molto sul serio. La Commissione sta attualmente analizzando in dettaglio la sentenza di oltre 100 pagine della Corte costituzionale federale tedesca. Sulla base dei risultati di quest’analisi, stiamo prendendo in considerazione possibili passi successivi, incluse le procedure di infrazione”.

La missiva diretta a Giegold termina con la messa in evidenza del costante impegno della von der Leyen a

difesa delle prerogative Ue: “L’Unione europea è una comunità di valori e di diritto, che difenderemo, e difenderemo in ogni momento e in tutte le direzioni. Questo è ciò che ci tiene insieme”.

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