Si filma mentre ammazza il suo cane. Poi posta il video su Snapchat

Per quel video su Snapchat, un 19enne californiano è a processo per violenze su animali e rischia fino a 7 anni di carcere

Si filma mentre ammazza il suo cane. Poi posta il video su Snapchat
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Un 19enne californiano è a processo per un video postato due mesi fa su Snapchat, social in voga tra i più giovani e utilizzato per condividere tra amici momenti divertenti e di vita quotidiana, che aveva un contenuto raccapricciante: l'uccisione di un cane. Il ragazzo si era infatti ripreso mentre infieriva su una bestiola, facendo così scattare un'indagine penale per maltrattamento di animali. Il 19enne incriminato si chiama Angel Ramos-Corrales, residente a Riverside, nel sud del Golden State.

Nel video in questione, risalente al 13 febbraio, il ragazzo aveva inizialmente ripreso il suo cucciolo di chihuahua, chiamato Canelo, che sanguinava a causa di un taglio alla gola. L’animale, nel clip di Snapchat, era sdraiato sul pavimento con uno squarcio sul collo e schizzi di sangue ovunque. In quelle immagini si notava quindi un individuo, presumibilmente proprio Ramos-Corrales, prendere a calci il cucciolo ancora vivo, tra lamenti e pianti. Da una prima analisi del video, gli investigatori avevano pensato che quei lamenti fossero stati emessi dal cane sofferente nei suoi ultimi istanti di vita, ma poi hanno capito che si trattava di singhiozzi di un compagno di stanza del 19enne, che davanti a tanta violenza si sarebbe nascosto. Il cruento clip ha subito provocato l'indignazione degli utenti di Snapchat.

Proprio uno dei follower di Ramos-Corrales, ossia un conoscente dell'indagato, ha denunciato alla polizia le violenze perpetrate da quest'ultimo sul cane in diretta web. Quando gli agenti sono arrivati a casa del 19enne hanno trovato Canelo che rantolava adagiato su un letto. Il ragazzo aveva allora le mani piene di tagli e i vestiti insanguinati. Nonostante le cure di un veterinario, per la bestiola non ci sarebbe stato nulla da fare. Gli esami sul cadavere di Canelo avrebbero quindi evidenziato numerose fratture alle ossa e al torace della bestiola. Non si sa ancora se in passato ci siano stati altri episodi di violenza per mano del giovane ai danni del cucciolo.

Ai poliziotti, l'indagato avrebbe in seguito affermato di non sapere affatto come fosse morto il cane, dichiarando di avere fumato marijuana e di non ricordare cosa fosse accaduto al cucciolo. Il 19enne avrebbe però in seguito ammesso le proprie responsabilità davanti agli inquirenti, rivelando di avere perso il controllo quando il cane lo aveva morso e di avere così, sotto l'effetto della droga, preso a picchiare Canelo senza riuscire a fermarsi. Il giovane si sarebbe quindi dichiarato, al cospetto degli inquirenti, un "assassino a sangue freddo". Sul caso, oltre alla polizia di Riverside, ha indagato anche l'Fbi, dato che la violenza contro gli animali è un crminie federale, per cui sono previste condanne fino a 7 anni di prigione.

Dopo l'arresto con l'accusa di crudeltà verso un animale e di possesso illegale di nocche di metallo, il 19enne era stato rilasciato su cauzione, in attesa del processo.

Una delle ultime ipotesi emerse in tribunale per spiegare il crudo video di Snapchat è quella fornita dalla sorella del 19enne, per cui ques'ultimo avrebbe girato il clip per "impressionare" il fratello maggiore, che entrava e usciva di prigione.

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