La nuova notte ucraina di guerra si è aperta con l'attivazione delle sirene di allarme aereo in buona parte del Paese, comprese le regioni occidentali. Ancora una volta a essere maggiormente bersagliato è stato il sud dell'Ucraina. Poco prima della mezzanotte, un attacco missilistico ha centrato una località non lontana dal centro di Zaporizhzhia.
Altri raid sono stati segnalati tra gli oblast di Dnipro, Donetsk e Lugansk. Colpita anche la regione attorno Izyum, strategica cittadina poco più a sud di Kharkiv conquistata nei giorni scorsi dalle forze russe.
Gli allarmi si sono susseguiti per diverse ore. L'ultimo in ordine di tempo è stato attivato poco prima dell'alba e ha riguardato ancora una volta tutte le principali città ucraine, compresa Odessa. Qui però, allarmi a parte, la situazione rispetto alle ultime notti è stata più tranquilla e non si sono udite esplosioni.
Sirens have been activated in the Cherkasy, Chernivtsi, Dnipropetrovsk, Donetsk, Ivano-Frankivsk, Kharkiv, Khmelnytsky, Kirovohrad, Kyiv, Lviv, Mykolaiv, Odesa, Poltava, Rivne, Sumy, Ternopil, Vinnytsia, Volyn, Zakarpattya, Zaporizhzhia, Zhytomyr oblasts and in Kyiv.
— The Kyiv Independent (@KyivIndependent) April 5, 2022
La situazione più critica si è però verificata a Mykolaiv, sempre nel sud dell'Ucraina. La città, già bersagliata nei giorni scorsi e al centro degli scontri tra russi e ucraini da parecchie settimane, avrebbe subito un bombardamento nella zona dell'ospedale pediatrico. "Si temono vittime", fanno sapere dallo Stato maggiore dell'esercito ucraino. Le accuse, confermate sull'agenzia Ukrinform, riguardano soprattutto il possibile uso di armi non convenzionali. "Sono state usate secondo le nostre informazioni - si legge - munizioni a grappolo. Si tratta di armi vietate dalla convenzione di Ginevra". Tra le vittime, fanno sapere le autorità locali, potrebbero esserci bambini.
Sguardo rivolto verso il Donbass
Intanto, con la pubblicazione dell'ultimo rapporto quotidiano, le forze di Kiev hanno confermato la possibilità di un imminente attacco russo sulle regioni del Donbass. "Il nemico - si legge nel rapporto reso noto da Ukrinform - sta raggruppando le truppe e concentrando gli sforzi sulla preparazione di un'operazione aggressiva nell'est del nostro Stato. L'obiettivo è stabilire il pieno controllo sul territorio delle regioni di Donetsk e Lugansk".
"Inoltre - si legge ancora - sta reintegrando scorte di cibo, carburante, materiali lubrificanti e munizioni. Le forze russe continuano anche a bloccare la città di Kharkiv e cercano stabilire il pieno controllo su Mariupol, con continui bombardamenti di artiglieria che distruggono quartieri residenziali e infrastrutture cittadine".
I fatti di Bucha in primo piano
In primo piano sono ancora le scoperte di civili uccisi nella cittadina di Bucha, a nord di Kiev. Qui domenica gli ucraini, ritornati ad avere il controllo sulla zona, hanno per la prima volta denunciato la scoperta di fosse comuni e cadaveri con segni di tortura per strada.
Mosca ha sempre respinto le accuse, etichettando come “messinscena” quanto illustrato dagli ucraini alle televisioni occidentali. Nelle scorse ore l'ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, ha illustrato in conferenza stampa alcune prove a discolpa dell'esercito di Mosca.
Si tratta, in particolar modo, di due video. Nel primo si nota il sindaco di Bucha annunciare il recupero da parte ucraina della città e la fine dell'occupazione russa. “Nel suo discorso – ha commentato Nebenzia – non c'è alcun cenno di cadaveri per strada o fosse comuni”. In un altro video invece, si vedono dei soldati russi attraversare la strada e fermarsi per lasciar passare due civili, i quali salutano e ringraziano.
Secondo il rappresentante di Mosca, questo proverebbe un rapporto tranquillo tra le truppe russe e i civili di Bucha. Inoltre, la Russia ritiene che il proprio esercito sia andato via il 30 marzo dalla cittadina a nord di Kiev e per almeno tre giorni nessuno ha parlato di abusi contro i civili. “Quanto dichiarato in queste ore dagli ucraini – ha poi proseguito Nebenzia – rappresenta una mera messinscena”.
Il rappresentante diplomatico russo ha dichiarato che le reazioni occidentali contro Mosca dovute ai fatti di Bucha potrebbero essere di intralcio nelle trattative. “Il tentativo di esclusione della Russia dagli organismi multilaterali – ha sottolineato – avrà ripercussioni”. Nebezia ha poi concluso esprimendo perplessità circa la possibilità che l'Onu avvi inchieste indipendenti. “Ne abbiamo viste tante fatte dall'Onu che poi indipendenti non sono”, ha dichiarato.
Intanto i rapporti tra Mosca e l'Europa si inaspriscono dopo Bucha. Francia e Germania ieri hanno espulso 40 diplomatici russi a testa dal proprio territorio. In nottata l'ex presidente russo Medvedev ha commentato che “azioni del genere non hanno senso” e che Mosca è pronta a rispondere.
Zelensky parlerà al consiglio di sicurezza Onu
C'è attesa intanto per le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al consiglio di sicurezza dell'Onu, convocato per le ore 16:00 (ora italiana). Nella riunione si parlerà proprio dei fatti di Bucha.
In un videomessaggio su Telegram, il presidente ucraino ha detto in nottata che su quanto accaduto a nord di Kiev “La Russia adesso proverà ad occultare le prove”. Ha inoltre fatto riferimento a 300 morti trovati, quando la procura di Kiev domenica parlava invece di 410 vittime.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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