Siria, in due giorni 9 violazioni del cessate il fuoco

Aerei da guerra, non identificati, hanno bombardato zone del nord e dell’ovest della provincia di Aleppo e il sud della regione centrale di Hama: la denuncia arriva dall’Osservatorio siriano per i Diritti Umani e segna la seconda giornata del cessate-il-fuoco in Siria

Siria, in due giorni 9 violazioni del cessate il fuoco

In Siria si continua a sparare nonostante la tregua, da cui però sono esclusi l'Isis e il Fronte al Nusra. Raid aerei hanno colpito sei città nella provincia siriana di Aleppo. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus), basato a Londra e citato da Sky News: non viene precisata l’identità dei jet. Secondo altre fonti sul terreno, i raid sarebbero stati compiuti da aerei russi. L’ong denuncia anche altri raid aerei nella zona nordoccidentale di Hama.

Gli aerei hanno avuto come obiettivi le località di Dara Aza, Qabtn al Jabal, Hreitan e Andan, ad Aleppo; mentre ad Hama hanno attaccato il villaggio di Hirbnafsa. In queste zone è presente il Fronte al-Nusra, la "filiale" siriana di al-Qaeda, ma anche fazioni di tentenza islamica e le brigate dell’Esercito libero siriano. Sotto le bombe a Qabtan al Jabal sarebbe morto un giovane. Vicino a Hirbnafsa vi sarebbero stati anche scontri tra le forze lealiste e i gruppi armati islamici, in cui l’esercito sta impiegando l’artiglieria. Le autorità combattono anche contro l’Isis nel villagio di al-Tiba. Obiettivo dei bombardamenti anche la città di al-Raqqa, roccaforte principale dell’Isis in Siria, attaccata anch’essa dai caccia.

Come dicevamo tanto l’Isis che il Fronte al Nusra (che controllano più del 50% del territorio siriano) sono esclusi dall’accordo di cessate il fuoco, raggiunto da Russia e Usa, e accettato dal governo e dalla principale alleanza dell’opposizione siriana. Nel primo giorni di tregua, sabato, non ci sono attacchi aerei: l’opposizione aveva però documentato elicotteri dell’esercito che avevano lanciato bombe-barile cariche di esplosivo contro un quartiere della città di Aleppo.

La fragile tregua in Siria è entrata nella sua seconda giornata dopo che sabato, per la prima volta in cinque anni, le principali città siriane si sono svegliate senza il frastuono delle armi. Ci sono state sporadiche violazioni: il più eclatante, la caduta di una decina di proietti di mortaio vicino la piazza degli Abassidi, nella parte orientale di Damasco, una zona, vicino al quartiere di Jobur, dove si scontrano da tre anni soldati e ribelli. Ma il gruppo di lavoro sul cessate il fuoco, guidato da Russia e Usa, ha indicato un "bilancio positivo" della situazione.

Gli incidenti segnalati, secondo le Nazioni Unite, sono stati "disinnescati"; tuttavia, ha aggiunto la fonte, "occorre attendere domenica e lunedì per dare una valutazione". I centri di controllo per monitorare la tregua sono stati creati a Washington, Mosca, Latakia (in Siria), Amman e Ginevra. L’esercito russo intanto sabato ha sospeso tutte le uscite in modo da sostenere il cessate il fuoco.

L’accordo riguarda solo le zone di combattimento tra le forze del regime (appoggiate dall’aviazione russa) e i ribelli siriani.

Tregua violata nove volte

Ci sono state "nove violazioni negli ultimi giorni, ma la tregua in Siria sta tenendo nel suo complesso", ha detto a Interfax Sergei Kurylenko, capo del centro russo per la riconciliazione tra le parti in Siria.

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