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Ursula rompe il silenzio:"Lì mi sono sentita sola.Mai più come ad Ankara"

La presidente della Commissione europea torna sul caso diplomatico esploso ad Ankara durante l'incontro con Erdogan

Sofagate, Ursula rompe il silenzio: "Mi sono sentita sola"

Si è sentita "sola" come "presidente", come "donna" e come "europea". Ursula von der Leyen rompe il silenzio e torna sul caso "sofa-gate", lo scontro diplomatico sorto dopo la visita ad Ankara, quando la presidente della Commissione europea è rimasta senza poltrona mentre Charles Michel e Recep Tayyip Erdogan prendevano posto l'uno accanto all'altro.

Non appena le immagini sono diventate di dominio pubblico, larga parte dei partiti europei ha protestato per il trattamento subito dalla von der Leyen, ritenuto lesivo per la sua immagine. Le accuse si sono da subito rivolte contro Erdogan, colpevole a detta di molti di non aver impedito l'imbarazzo. Mail dito è stato soprattutto puntato contro Michel, che nulla ha fatto per evitare la figuraccia ma anzi ha accolto l'invito a sedersi da parte del presidente turco mentre l'altra leader Ue rimaneva in piedi e poi veniva invitata a sedersi sul divano di fronte al ministro degli Esteri turco.

Una scena che ha dimostrato in modo abbastanza plateale alcune delle gravi lacune delle istituzioni europee. In primis l'incapacità di reazione in una situazione potenzialmente esplosiva per l'immagine di fronte al mondo. Ma in ultima analisi, si è scoperto anche il problema di un'Europa bicefala ma senza leader, dove non si sa nemmeno come gestire il protocollo comune di due istituzioni che dovrebbero cooperare. Ed è un'immagine che difficilmente sarà dimenticata sia da von der Leyen che da Michel, a tal punto che, come riporta AdnKronos, i due presidenti sono tornati a parlarne alla Conferenza dei presidenti del Parlamento Europeo dopo che già era stato oggetto di un primo chiarimento. Michel, riportano le fonti, avrebbe chiesto "più volte" scusa per il gesto. Ma a von der Leyen non sembra che la cosa si possa chiedere in modo così semplice, a tal punto che oltre a parlare dell'imbarazzo, ha citato anche gli articoli 15 e 17 del Tue, quelli che assegnano pari dignità alla Commissione e al Consiglio.

I due presidenti hanno promesso solennemente di "procedere insieme" e che quindi il dopo Ankara sarà molto diverso: ma qualcosa si è rotto nel già delicato equilibrio di due leader che hanno spesso manifestato la loro debolezza.

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