Quale potrebbe essere la "soluzione" per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina? Negoziati di pace e conquista da parte dei Putin degli obiettivi minimi prefissati nelle ultime settimane dopo la debacle di Kiev e del suo esercito? Possibile, certo, ma secondo il capo dell'intelligence della Difesa dell'Ucraina, il generale Kyrylo Budanov, la soluzione è un'altra, molto più drastica: la morte dello Zar perché è "irrealistico" pensare che il Cremlino ritiri del tutto le sue truppe dal territorio ucraino. Lo ha dichiarato in una lunga intervista al The New Voice of Ukraine, dove ha sottolineato che lasciargli un modo per ritirarsi è una delle strategie, ma è "quasi irrealistico".
"È in un vicolo cieco"
Il capo dell'intelligence, però, non ha ipotizzato in che modo Putin potrebbe morire anche se è convinto che le sue sanguinose azioni in Ucrainia potrebbero innescare una crisi politica in Russia con il Paese, per la prima volta da anni, diviso tra pro-putiniani e chi condanna fermamente le sue azioni. "È un criminale di guerra per il mondo intero. Questa è la sua fine, si è spinto in un vicolo cieco", ha affermato Budanov. L'eventuale morte del presidente russo, poi, potrebbe causare la "relativa conservazione dell'integrità territoriale della Federazione Russa quando si cambia la leadership del paese". Insomma, un'ipotesi abbastanza irrealistica ma non del tutto impossibile, anche perché sono già alcuni i fedelissimi che, pur tacitamente, non condividono l'operato di Putin.
Cosa accadrà il 9 maggio
Ormai mancano cinque giorni scarsi alla data x segnata nel calendario di tutti i russi che ricorda la Giornata della Vittoria su nazisti. Per quel giorno, il presidente russo vorrebbe festeggiare qualche conquista in Ucraina ma più passano le ore e meno le possibilità si potranno concretizzare. Il Donbass cadrà nelle prossime 120 ore? "Questo è il loro obiettivo ma non avverrà. Non hanno abbastanza tempo, nemmeno lontanamente", aggiunge Budanov. L'esercito russo si sta preparando alla mobilitazione, stanno cioé "facendo un inventario delle loro riserve, calcolando quale forza possono effettivamente assemblare - continua il generale - Questo è un passaggio necessario".
Il morale delle truppe russe
Anche gli attacchi missilistici delle ultime ore non devono far pensare che i soldati russi siano tornati in forma, tutt'altro. Il Capo dell''intelligence sottolinea come tutti siano a conoscenza della "vera portata delle loro vittime" che avrebbero ormai da tempo superato quota 20mila. "L'esercito russo è assolutamente demotivato" anche se c'è la "catena di comando militare: gli ordini vengono emessi e dovranno essere seguiti. Bisogna eseguirli, che gli piaccia o no". Il rifiuto, come abbiamo visto, può far finire i soldati in prigione "o accadrà qualcos'altro di spiacevole". In questo senso, il loro morale è irrilevante: "i russi seguiranno gli ordini, qualunque cosa accada", sottolinea Budanov.
"Capolinea di sua creazione"
Nella sua lunga intervista al giornale ucraino, il generale spiega che l'uso delle armi nucleari non è così remota anche se "non avrebbe molto senso" vista la vicinanza con la stessa Russia alla quale causerebbe danni
irreparabili anche per la popolazione che sta da parte dello Zar, il quale con questa guerra si è scavato la fossa da solo. "Per lui, questo è il capolinea – ed è di sua creazione", conclude Budanov.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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