Il sanguinario leader, per la prima volta, ha proferito la parola impronunciabile: "errori". L'uomo forte che minacciava di morte Zelensky e assicurava di poter assediare l'Ucraina in pochi giorni, ora, ha ammesso che qualcosa è andato storto. Lo ha fatto senza accennare alcun cedimento, certo, ma al contempo ha riconosciuto che l'offensiva contro Kiev non ha avuto tutti gli esiti sperati. Il presidente ceceno Ramzan Kadyrov, intervenendo a un evento pubblico, ha fatto il punto sulla cosiddetta operazione militare di Putin e, tra intimidazioni all'Occidente e rassicurazioni ai suoi fedelissimi, ha menzionato anche le "carenze" di Mosca.
"Va tutto bene e stiamo andando come previsto, stiamo adempiendo al 100% il compito fissato dal nostro presidente", ha affermato Kadyrov, riferendosi a Vladimir Putin. Poi però, a fronte di alcune incontestabili notizie provenienti dallo scenario di guerra, il leader ceceno ha anche ammesso: "All'inizio sono stati fatti errori, alcune piccole carenze...". Nella narrazione offerta, il combattente ha parlato della Russia come di un Paese in conflitto con l'alleanza atlantica e l'Occidente. Quasi a voler giustificare alcune difficoltà registrate sul campo.
"Oggi non stiamo combattendo contro l’Ucraina. Stiamo combattendo contro la Nato", ha dichiarato Kadyrov. E ancora: "La Nato e l'Occidente li stanno armando, i loro mercenari sono lì. Ecco perché non è facile per il nostro Paese, ma è un'esperienza molto bella. Dimostreremo ancora una volta che la Russia non può essere sconfitta". Il capo paramilitare della Cecenia, poi, ha ribadito il proprio apprezzamento a Putin. "Siamo uniti dal nostro Presidente, dalle sue solide politiche, dalla sua sincerità, dal vero servizio al nostro Paese e alla nostra gente. E non tutti si rendono conto subito che prende le decisioni giuste, ma alla fine si dimostrano giuste ogni volta", ha detto, allineandosi ancora una volta alla propaganda di Mosca.
Ma di "difficoltà" sul fronte ucraino ha parlato anche il vicesegretario del Consiglio di sicurezza russo, Rashid Nurgaliev. Guarda caso, con le stesse argomentazioni e le stesse rassicurazioni proposte da Kadyrov. "Nonostante le difficoltà esistenti, l'operazione militare speciale della Russia in Ucraina sarà completata e tutti i suoi obiettivi saranno raggiunti", ha dichiarato l'uomo del Cremlino in una riunione della dirigenza dell'apparato con gli ambasciatori stranieri. Nurgaliev ha inoltre sostenuto che "le forze armate russe stanno attaccando solo le infrastrutture militari e le truppe ucraine", sebbene le notizie provenienti dal fronte raccontino tutt'altro.
Anche in questo caso, la medesima versione offerta pure da Kadyrov.
Riferendosi alle tempistiche dilatate dell'operazione contro Kiev, il leader ceceno aveva infatti raccontato: "Se il presidente Putin non avesse dato l'ordine di preservare il più possibile la popolazione e le città, allora avremmo sgomberato l'Ucraina molto tempo fa".
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