L'immigrazione illegale può avvenire in vari modi. Ma tra le modalità che ancora mancavano all'appello, c'era quella in automobile. E anche questa barriera - è proprio il caso di dirlo - è stata sfondata. A Melilla, enclave spagnola in Marocco, per la seconda volta in due giorni una macchina si è lanciata a tutta velocità verso la linea di confine per sfondare il posto di blocco.
Lo ha reso noto la prefettura locale, spiegando che l'automobile guidata da un cittadino marocchino è arrivata normalmente alla frontiera prima di accelerare improvvisamente, forzare la recinzione e costringere la polizia ad allontanarsi per non essere investita. Una volta entrato nell'enclave, il conducente ha provato a fuggire ma è stato catturato dalla polizia.
4 migranti, anch'essi arrestati, erano nascosti nel bagagliaio, sotto il sedile posteriore e dietro il cruscotto. Due di loro erano minorenni. Il giorno prima, un'altra vettura aveva tentato di forzare il valico di frontiera con nove migranti africani a bordo. Nell'episodio erano rimasti feriti due agenti delle forze dell'ordine.
Questo nuovo metodo di ingresso illegale in Spagna, è stato utilizzato per la prima volta dopo anni lo scorso marzo e negli ultimi due giorni. Melilla e Ceuta, le due città ad amministrazione spagnola nel nord del Marocco, costituiscono le uniche frontiere terrestri tra l'Africa e l'Unione europea.
I migranti cercano regolarmente di penetrare in modo illegale forzando le recinzioni o nascondendosi nelle automobili, ma solo da poco tempo qualcuno è disposto a mettere a repentaglio la vita dei poliziotti di frontiera per entrare in Europa.
Proprio per arginare la nuova ondata migratoria, la Spagna ha appena adottato un nuovo dispositivo di sicurezza i tutti i posti di frontiera. L'operazione, denominata "Mrhaba", è finalizzata a impedire l'arrivo in terra iberica di milioni di marocchini attraverso gli sbocchi di Ceuta, Melilla e Tangeri.
I nuovi provvedimenti varati dal governo di Rajoy arrivano a poche settimane di distanza da un episodio inquietante.
Il mese scorso, proprio a Ceuta, i servizi di sicurezza spagnoli hanno arrestato un cittadino di nazionalità spagnola di 29 anni, accusato di essere "parte essenziale" dell'apparato marocchino di reclutamento e indottrinamento dello Stato islamico.Un fermo che si va ad aggiungere a una lunga serie di arresti per motivi simili, compiuti in Spagna negli ultimi anni.
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