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Gli Stati Uniti ricominciano a lanciare astronauti in orbita

Gli Stati Uniti lanceranno domani la missione Demo-2 di SpaceX. Era dal 2011 che la Nasa non lanciava astronauti da territorio americano

Gli Stati Uniti ricominciano a lanciare astronauti in orbita

Oggi, alle ore 16:33 locali, partirà il razzo Falcon 9 con la navicella spaziale Dragon 2 dalla Centro Spaziale Kennedy di Cape Canaveral (Florida). La destinazione? La Stazione Internazionale Spaziale (Iss). Il lancio, firmato SpaceX, trasporterà due astronauti americani, Robert Behnken e Douglas Hurley, in orbita terrestre bassa (“low earth orbit -Leo”).

Il lancio fa parte del Programma della Nasa “Equipaggio Commerciale” (Commercial Crew Program) - una serie di partnership con colossi privati americani (come appunto SpaceX) per lo sviluppo e lancio di sistemi di trasporto spaziali. Un altro membro di questa partnership è, per esempio, l’azienda Boeing.

È un evento molto importante perché sarà il primo lancio, dopo il volo conclusivo dello Shuttle nel 2011, a trasportare astronauti americani in orbita da suolo americano con veicoli americani. Insomma, tutto Made in Usa. E naturalmente a questo evento non potrà mancare il Presidente Donald Trump, che è attesissimo alla base di Cape Canaveral come ha dichiarato il Direttore Bridenstine nella Nasa. Presente sarà anche Kelly Clarkson (vincitrice della prima edizione di American Idol), che canterà l’inno americano.

La missione, intitolata Demo-2, è composta da un razzo Falcon 9 e la navicella spaziale Dragon, entrambi costruiti da SpaceX negli Stati Uniti. Il Falcon 9 è un razzo parzialmente riutilizzabile (il primo stadio riesce ad atterrare verticalmente dopo essere usato) con nove motori Merlin. Ha la capacità di spedire in orbita bassa oltre 22 tonnellate di materiale e personale). La navicella Dragon, invece, ha spazio sufficiente per 7 astronauti. Assieme al Boeing CST-100 Starliner servirà a garantire il trasporto verso la Iss nel programma “Equipaggio Commerciale”.

Quesat sera il razzo partirà dalla famosissima piattaforma 39A del Kennedy Space Center accelerando gli astronauti ad oltre 27.000 km/h per raggiungere la bassa orbita terrestre, dove si trova appunto l’Iss. Gli astronauti resteranno in orbita per circa 24 ore prima di attraccare alla Stazione Spaziale, completamente autonomamente.

Questo lancio ha come scopo anche la dimostrazione della maturità del sistema di lancio di SpaceX. Tutto deve funzionare perfettamente: la piattaforma, la navicella Dragon, il razzo Falcon 9, e tutte le operazioni terrestri ed orbitali. Nelle 24 ore prima dell’attracco, infatti, Behnken e Hurley verificheranno i sistemi ambientali, di controllo, di manovra, e tanti altri, per dimostrare le capacità di Dragon in ambiente operativo.

Per questo “test” la Nasa ha scelto due veterani. Behnken, con la Nasa dal 2000, è già stato in orbita ben due volte con lo Shuttle (2008 e 2010). Ha compiuto tre passeggiate spaziali (ExtraVehicular Activity- Eva) e sarà a Capo delle Operazioni Congiunte, come l’incontro con Iss, l’attracco, ed il viaggio di ritorno. Hurley, anch’egli con la Nasa dal 2000, ha viaggiato sue due missioni spaziali nel 2009 e 2011. Sarà il Comandante della Navicella Spaziale, prendendo la responsabilità del decollo e l’atterraggio. Entrambi sono piloti militari esperti degli Stati Uniti.

La durata della missione non è ancora stata finalizzata. Si sa solo che Dragon deve poter operare oltre 200 giorni nello spazio (come requisito della Nasa). I due astronauti continueranno verifiche su Dragon e parteciperanno a progetti di ricerca con l’equipaggio attualmente presente sulla stazione.

Questo è l’ultimo passo prima della certificazione del sistema SpaceX da parte della Nasa. Deve dimostrare la capacità di rimanere in orbita per lunghi periodi ed essere di supporto all’Iss.

L'America punta a un successo che potrebbe aprire numerose porte alla corsa verso lo spazio.

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