Coronavirus

Sudafrica, scoperto focolaio in una delle miniere d'oro più grandi del mondo

Le miniere sudafricane, prima dell'epidemia di Covid, erano state già focolai di altre malattie contagiose, come la tubercolosi e l’Hiv

Sudafrica, scoperto focolaio in una delle miniere d'oro più grandi del mondo

In Sudafrica è stato di recente scoperto un focolaio all’interno di una delle miniere d’oro più grandi del mondo, quella di Mponeng. Situata a circa 75 chilometri a sudovest di Johannesburg, questa è la più profonda a livello globale, estendendosi per 4 chilometri nel sottosuolo. Il coronavirus avrebbe contagiato centinaia di membri del personale impiegato nell’attività estrattiva. Nel Paese, i casi totali di infezione sono 21,343 e ciò rende la nazione arcobaleno il primo Stato del continente nero per numero di individui positivi. Nonostante il record di malati, i decessi sono stati finora appena 407, meno di quelli accertati in Egitto e in Algeria.

In base a quanto riportato ieri dall’Ansa, gli operai della miniera risultati ad oggi contagiati sono 164. La scoperta di questi casi positivi ha di conseguenza costretto la società proprietaria della miniera, la AngloGold Ashanti, a sospendere temporaneamente le attività all’interno del sito aurifero.

La cava, fa sapere la Bbc, aveva in precedenza già subito un periodo di chiusura, essendo rimasta sbarrata da marzo ad aprile in attuazione della serrata generale anti-contagio decisa dal governo nazionale.

Nel giacimento di Mponeng, all’indomani della riapertura post-lockdown, erano state imposte dalle autorità delle rigide misure precauzionali anti-Covid per lo svolgimento dell’attività estrattiva. Per scongiurare contagi tra la manodopera, il gruppo AngloGold Ashanti aveva quindi provveduto a rendere effettivo il rispetto delle distanze interpersonali di sicurezza da parte degli operai e aveva stabilito che nella miniera avrebbe per un po’ lavorato soltanto il 50% delle maestranze.

Nonostante i protocolli sanitari applicati dai proprietari, i minatori di Mponeng, denuncia l’emittente britannica, avevano più volte segnalato rischi persistenti per la loro salute all’interno del sito.

Il primo caso di coronavirus tra il personale della cava, ricostruisce il network, è stato quindi accertato la scorsa settimana. Dopo tale scoperta, la società mineraria ha disposto test diagnostici su tutti i 650 lavoratori che erano stati finora attivi a Mponeng, scovando tra loro appunto 164 positivi.

In seguito all’individuazione del personale contagiato, la AngloGold Ashanti, oltre a chiudere temporaneamente il giacimento e a iniziarne la sanificazione, ha anche messo in isolamento gli individui infetti, molti dei quali sono asintomatici.

I proprietari della miniera, rimarca l’organo di informazione d’Oltremanica, si sono poi messi a ricostruire tutti i contatti tra i minatori intercorsi recentemente nelle gallerie sotterranee di Mponeng, utilizzando i dati immagazzinati da un sistema di tracciamento elettronico normalmente impiegato per trovare i lavoratori che risultavano dispersi.

Prima dell’epidemia di coronavirus, le miniere sudafricane, ricorda la Bbc, sono state in passato focolai di tante altre malattie contagiose, come la tubercolosi e l’Hiv, per il fatto che gli operai vi lavorano per lo più assembrati, ossia con distanze interpersonali quasi inesistenti.

Commenti