"Troppe incongruenze", il suicidio di Jeffrey Epstein solleva ancora dubbi

Fresco di pubblicazione, "The Spider, Inside the Criminal Web of Jeffrey Epstein and Ghislaine Maxwell, scava nella vita del finanziere pedofilo, portando alla luce tutti i dubbi dei legali e dei compagni di cella, riguardo il suo presunto suicidio

"Troppe incongruenze", il suicidio di Jeffrey Epstein solleva ancora dubbi

Si è speculato tanto sulla morte del milionario pedofilo Jeffrey Epstein. Il finanziere, arrestato a luglio 2019 con l’accusa di traffico di minorenni, il 10 agosto dello stesso anno viene rinvenuto morto all’interno della cella in cui sta scontando la sua pena.

Nell’ultimo libro sulla sua vita, fatta di lusso, vizi e perversioni, l’autore Barry Levine porta alla luce alcune incongruenze sullo “strano” suicidio del magnate newyorchese. “Se ci fossero stati dei cambiamenti mentali evidenti in Epstein, William Mersey, il suo compagno di cella, non li ha notati”, scrive Levine a proposito dell’eventualità che Epstein avesse mostrato comportamenti suicidi. “Mersey notò una solo cambiamento nel comportamento di Epstein i giorni precedenti alla sua morte. ‘L’unica cosa che notai era che mangiava i suoi pasti per terra e che mi disse che in quel modo era più semplice’. L’altro avvenimento chiave accadde il 9 agosto: i compagni di cella di Epstein vennero trasferiti e non rimpiazzati. Epstein fu lasciato da solo nella cella”.

Levine racconta questo particolare come una stranezza, forse solo una coincidenza, ma il giorno dopo Jeffrey Epstein, rimasto solo nella sua cella, viene trovato senza vita, impiccato con le lenzuola. Anche i suoi legali, dopo la morte del loro assistito, hanno espresso dubbi riguardo al suicidio del milionario americano. “La morte di Epstein è avvenuta il 10 agosto”, racconta a Levine l’avvocato Martin Weinberg, che prosegue rivelando un particolare da non sottovalutare. “Il 12 agosto avremmo depositato una richiesta di cauzione in attesa di processo. Quindi, a noi suona alquanto improbabile che un detenuto in attesa di processo decida di suicidarsi il 10 agosto, quando la richiesta per la cauzione sarebbe stata depositata il 12”. Della stessa opinione di Weinberg è il noto patologo forense Michael Baden, il quale fu assunto dal fratello di Epstein per effettuare un’ulteriore autopsia sul corpo del fratello, al fine stabilirne la causa del decesso.

Oltre a ritenere che la morte di Epstein non fosse un suicidio, le analisi sul corpo del magnate effettuate da Baden rilevarono che Epstein era morto da almeno 45 minuti quando fu trovato dalle guardie penitenziarie e che la decisione delle stesse di spostare il corpo fu “irregolare, se non sospetta”.

Jeffrey Epstein, filantropo milionario, con amicizie talmente potenti da far sospettare che facesse parte dei servizi segreti israeliani, si è davvero tolto la vita? O qualche amico, che era solito riprendere a sua insaputa durante i rapporti sessuali con giovani ragazze, decise di impedirgli di parlare? Nonostante la versione ufficiale ritenga che Epstein si sia ucciso, i dubbi sulla morte del diabolico finanziere, amico di primi ministri e principi reali, restano e molto probabilmente rimarrono con lui nella tomba.

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