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Trump annuncia la più grande espulsione di clandestini della storia

Finora, il massimo storico di clandestini espulsi dagli Usa si è registrato durante la presidenza Obama, con poco più di 400mila stranieri rimpatriati

Trump annuncia la più grande espulsione di clandestini della storia

Il presidente americano Donald Trump ha annunciato che il suo governo attuerà a breve la “più grande espulsione di massa di clandestini della storia Usa”.

In una recente intervista al notiziario CBS News, il tycoon ha infatti dichiarato di avere incaricato l’Immigration and Customs Enforcement (Ice), autorità preposta alla vigilanza dei confini nazionali, di provvedere al rimpatrio di “milioni di stranieri irregolari che, durante le precedenti amministrazioni, sono entrati di nascosto in casa nostra”. Egli ha poi precisato che il numero di individui destinati a essere espulsi dal territorio federale sarà pari a “3 milioni”.

Sempre durante l’intervista alla CBS, Trump ha appunto presentato tale cifra come “la più grande quantità di clandestini rimpatriati nella storia americana”, in quanto, a suo dire, i presidenti del passato non sarebbero riusciti mai a espellere, in un anno, una quota così elevata di irregolari. A detta di The Donald, il massimo storico di stranieri rimpatriati dalle autorità americane è stato raggiunto nel 2012, quando l’amministrazione Obama allontanò coattivamente dal territorio nazionale 409,849 clandestini.

Il tycoon ha quindi assicurato che “polverizzerà” il record di espulsioni detenuto finora dall’esponente democratico e che i primi massicci rimpatri avranno luogo già la prossima settimana. L’inquilino della Casa Bianca ha poi garantito di avere munito l’Ice degli uomini e delle risorse finanziarie necessari a “liberare il Paese da una consistente porzione di popolazione straniera irregolare”. Attualmente, ha precisato Trump, negli Stati Uniti vi sarebbero 11,3 milioni di clandestini. Di conseguenza, la strategia di Washington punta a conseguire ogni anno corpose contrazioni del numero in questione, fino a raggiungere l’“obiettivo massimo”: zero stranieri illegali all’interno dei confini statunitensi.

I media di ispirazione liberal hanno subito bollato le “espulsioni di massa” promesse dal tycoon come un “grande bluff”. Ad esempio, il Washington Post sostiene che il piano della Casa Bianca è “irrealizzabile per insufficienza di soldi e di funzionari”, poiché Trump avrebbe finora “tagliato” gli stanziamenti di bilancio alla polizia di frontiera e avrebbe concentrato quasi tutti gli agenti di quest’ultima a presidiare il confine meridionale Usa.

Le critiche lanciate dalle testate dichiaratamente anti-Trump sono state però subito ribattute dai vertici della stessa Ice. Mark Morgan, direttore dell’agenzia, ha infatti rigettato la tesi secondo cui l’amministrazione federale avrebbe “depotenziato” l’attività di contrasto all’immigrazione clandestina. Al contrario, sostiene Morgan, la polizia di frontiera non avrebbe mai ricevuto dai presidenti del passato un sostegno finanziario pari a quello accordato da The Donald.

Egli ha infine garantito che i suoi uomini sarebbero “pronti al 100%” ad attuare la strategia di espulsioni di massa annunciata ultimamente dalla Casa Bianca.

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