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Trump condannato a morte per gli insulti a Kim Jong-un

Il giornale del partito nordcoreano: "Donald Trump è un vigliacco che merita la condanna a morte"

Trump condannato a morte per gli insulti a Kim Jong-un

Pochi giorni fa, il presidente americano aveva detto: "Perché Kim Jong-un deve insultarmi chiamandomi vecchio quando io non l'ho mai chiamato basso e grasso?". Queste parole non sono piaciute al regime di Pyongyang, che ha risposto a tono: "Donald Trump è un vigliacco che merita la condanna a morte".

La "sentenza di morte" è stata diramata dal giornale del partito Rodong Sinmum, in un editorale fortemente critico nei confronti del presidente degli Stati Uniti "colpevole" di aver insultato il leader nordcoreano e di "non aver avuto il coraggio di visitare la zona demilitarizzata che divide le due Coree".

Secondo il quotidiano di Pyongyang, offendere la dignità "della suprema leadership" è un crimine secondo il quotidiano di Pyongyang "imperdonabile" e per questo Trump deve sapere che "è un criminale odioso condannato a morte dal popolo coreano".

Il viaggio di Trump in Asia

Durante la visita in Asia del capo della Casa Bianca c'era stato l'ennesimo violento scambio di accuse e minacce tra i due leader di governo. Kim, come abbiamo ricordato, aveva definito Trump "vecchio" e quest'ultimo, risentito, per risposta aveva twittato "io non lo definerei mai basso e grasso". Una battuta che i media di Kim non hanno gradito, dato che la dinastia che regge il Paese da decenni gode di uno status simile alla divinità e quindi risulta intoccabile per chiunque. Non sono state risparmiate critiche nemmeno sulla visita molto veloce alla zona demilitarizzata che separa le due Coree.

L'elicottero del presidente Trump era tornato indietro infatti dopo appena cinque minuti a causa del maltempo. Per i nordcoreani non è altro che una scusa: "Trump era troppo spaventato per affrontare gli sguardi fulminanti delle nostre truppe"

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