John Sanders, capo dell’U.S. Customs and Border Protection (Cbp), la polizia di frontiera Usa, ha rassegnato le dimissioni nelle mani del presidente Trump. Tale uscita di scena, precisa la stessa agenzia per il controllo dei confini, diverrà effettiva il prossimo 5 luglio.
Sanders, nominato dal tycoon lo scorso aprile al vertice dell’istituzione di pubblica sicurezza, sarebbe stato, a detta del New York Times, “estromesso” dall’incarico in quanto giudicato da The Donald, paradossalmente, “troppo duro” nello svolgimento del compito di scoraggiare gli arrivi di stranieri irregolari in territorio americano.
Secondo la testata, l’inquilino della Casa Bianca avrebbe infatti licenziato tale alto funzionario sull’onda dell’indignazione popolare suscitata da alcuni recenti reportage circa le “condizioni disumane” dei migranti sottoposti ad arresto da parte della Cbp.
Le inchieste giornalistiche in questione, condotte da quotidiani liberal come lo stesso organo di informazione newyorchese e il Washington Post, avevano appunto documentato i “trattamenti spietati” riservati dal personale dell’agenzia guidata da Sanders verso i clandestini, sia maggiorenni sia bambini: percosse, detenzione in celle sovraffollate e prive delle basilari condizioni igienico-sanitarie, privazione di cibo e acqua.
In particolare, a infiammare l’opinione pubblica e l’opposizione democratica contro la linea dura governativa in ambito migratorio sarebbe stato il reportage, pubblicato dal New York Times nelle scorse settimane, relativo alla sorte toccata a 250 bambini stranieri fermati dalla polizia di frontiera nei pressi del Rio Grande, il corso d’acqua che segna parte del confine tra Usa e Messico. I minori in questione erano stati fotografati dalla testata all’interno di “gabbie collocate sotto il sole nel deserto texano”.
Per il momento, la Casa Bianca si è limitata a notificare ai media la cessazione del mandato di Sanders, senza confermare le indiscrezioni di stampa circolate finora sulle cause della sua uscita di scena. Dallo staff di Trump non sono neanche filtrati dettagli in merito all’identità del successore al vertice della Cbp del funzionario defenestrato.
La fine dell’era-Sanders alla guida della polizia di frontiera è stata salutata con “soddisfazione” dall’opposizione democratica. In particolare, Kathleen Rice, presidente liberal della commissione Sicurezza dei confini all’interno della Camera dei rappresentanti federale, ha bollato l’impegno anti-clandestini profuso dal dirigente uscente come “una macchia per l’immagine dell’America nel mondo”. La donna ha poi auspicato che il nuovo capo dell’agenzia per la difesa delle frontiere si astenga da “qualsiasi iniziativa lesiva dei diritti fondamentali dei migranti”.
Sul fronte repubblicano, Kevin McCarthy, capogruppo di minoranza nella stessa Camera bassa del Congresso Usa, ha commentato le dimissioni di Sanders augurandosi che la fine del mandato di quest’ultimo non coincida con una
“brusca interruzione” della linea governativa della tolleranza zero verso gli stranieri irregolari, che, ha rimarcato il deputato, ha finora prodotto una “contrazione record” dell’immigrazione clandestina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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