Donald Trump ha promesso in campagna elettorale di nominare un procuratore speciale che indaghi su Hillary Clinton, arrivando anche a minacciarla di arresto. Una volta insediato come presidente, nota il Washington Post, avrà il potere di avviare questa procedura. Toccherà infatti a Trump scegliere l'Attorney General (il ministro della Giustizia), a cui potrà chiedere di nominare un procuratore speciale che indaghi sulla vicenda delle mail. Bisognerà quindi vedere se questo procuratore arriverà a incriminare l'ex segretario di Stato e se, una volta aperto il processo, ci sarà una condanna. Il direttore dell'Fbi James Comey aveva raccomandato in luglio l'archiviazione, spiegando che nessun "procuratore ragionevole" avrebbe portato avanti il caso. Dopo la clamorosa riapertura della vicenda, Comey è però tornato a dire alla vigilia del voto che il suo parere è lo stesso di luglio.
Va comunque notato che nel suo discorso della vittoria Trump ha adottato ben altro tono verso l'avversaria, dicendo di voler essere il presidente di tutti gli americani. Non solo non ha menzionato le mail, ma ha anche detto che la Clinton "ha lavorato duro e a lungo per molto tempo e le dobbiamo gratitudine per i servizi resi al Paese".
Ma anche se Trump volesse veramente avviare una procedura legale contro la sua avversaria politica, comportandosi come un autocrate, Barack Obama potrebbe prevenirlo. Il presidente uscente potrebbe infatti concederle un perdono preventivo anche in assenza di una incriminazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.