Situazione sempre più drammatica in Turchia. Nel primo giorno di stato di emergenza il governo di Ankara ha annunciato la sospensione della Convenzione europea dei diritti umani. "Così come ha fatto la Francia", ha spiegato il vice premier Numan Kurtulmus, che ha però aggiunto che lo stato d’emergenza potrebbe durare fino a 45 giorni, anziché i 3 mesi annunciati ieri. "Vogliamo la fine dello stato d’emergenza al più presto possibile", ha spiegato alla tv privata Ntv. "Se la situazione tornerà normale, penso che durerà un mese e mezzo al massimo. Spero che non ci sia necessità di una proroga".
Dopo le massicce ondate di arresti (migliaia i militari finiti in manette) e le durissime epurazioni (magistratura, scuola e università), ora il governo vuole rivedere "la struttura organizzativa dell'intelligence e le relazioni tra civili e militari. "Ci sono debolezze - ha detto Kurtulmus - sia a livello individuale che organizzativo, debolezze nella struttura dello Stato". Il vicepremier parlando coi giornalisti ha aggiunto che il governo lavorerà anche alla "ristrutturazione delle Forze armate".
Per ora niente coprifuoco
"Il diritto di riunirsi e di manifestare non verrà cancellato - chiarisce il vicepremier della Turchia -. Non è previsto alcun coprifuoco e non ci sarà alcun passo indietro nel progresso democratico". Il parlamento, inoltre, resterà aperto e funzionante.
Cosa prevede la Convenzione di Roma
La Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (Cedu) è stata promossa dal Consiglio d’Europa ed è stata firmata a Roma nel 1950. La Cedu, in vigore nei 47 Paesi membri del Consiglio d’Europa, prevede che ogni cittadino possa rivolgersi alla Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo per denunciare le violazioni commesse dai singoli Stati. La Convenzione può essere soggetta a due tipi di limitazioni: restrizioni e deroghe. Le restrizioni riguardano specifiche fattispecie di reato e hanno carattere continuativo (ad esempio in Italia il "carcere duro" per i reati di mafia, il 41 bis, che limita fortemente alcune garanzie procedurali e i diritti dei detenuti). Le deroghe sono invece temporanee e sono ammesse in caso di guerra o di un pericolo pubblico che "minaccia la vita della nazione", caso quest’ultimo invocato dalla Francia nel novembre scorso e ora dalla Turchia. La sospensione può restare in vigore fino a quando l’esecutivo mantiene lo stato d’emergenza nazionale. Ha un limite ben preciso, stabilito dall’articolo 15 della stessa Cedu: il diritto alla vita e i divieti ai lavori forzati, di irretroattività della legge penale e di tortura restano comunque validi.
Opposizione: golpe contro il parlamento
I principali partiti di opposizione lanciano l'allarme per la situazione nel Paese, dopo l'annuncio dello stato d'emergenza. "Questa è disonestà, ingratitudine, un golpe civile contro il arlamento", ha detto a Cnn Turk il deputato Ozgur Ozel, capogruppo del Chp, il principale partito di opposizione. Ozel è intervenuto prima dell'inizio della riunione del parlamento, chiamato a votare la mozione sull'introduzione dello stato d'emergenza.
Per il partito filo-curdo Hdp, "il tentativo di golpe del 15 luglio si è trasformato in un'opportunità e uno strumento per liquidare chi contesta il governo e per limitare ulteriormente i diritti democratici e le libertà". "La gente è stata costretta a scegliere tra un golpe e un regime. Respingiamo con forza entrambe le opzioni", afferma il partito.
La notte del fallito golpe i principali partiti di opposizione in
Bisogna ricordare che la notte del golpe i partiti di opposizione hanno subito denunciato e preso le distanze da quanto stava avvenendo nel Paese. Già ieri un parlamentare Hdp, Ziya Pir, esprimeva il timore di rappresaglie contro l'opposizione dopo il fallito golpe e denunciava come in Turchia si stia assistendo a un "contro-golpe".
Faccia a faccia Erdogan-Corte costituzionale
Il presidente turco ha in programma un incontro con Zuhtu Arslan, presidente della Corte costituzionale turca. Si tratta del primo incontro tra i due dopo il fallito golpe e le purghe che da sei giorni colpiscono i gangli vitali dello Stato. Dal tentativo di golpe sono circa 3.
000 i giudici e i procuratori che sono stati sospesi e due membri della Corte Costituzionale, ErdalTercan e Alparslan Altan, sono finiti in carcere. Per tutti l'accusa è di legami con l'imam Fetullah Gulen, accusato dal governo di Ankara di essere stato l'ispiratore del fallito colpo di Stato.
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