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Ue, la proposta di Schulz: "Serve una corsia ad hoc per far entrare i profughi"

"Basta egoismi nazionali". E propone un sistema di protezione temporanea sulla base di quote solidali

Ue, la proposta di Schulz: "Serve una corsia ad hoc per far entrare i profughi"

"Occorre fare ordine. Con un meccanismo di protezione temporanea allargata per chi fugge perché non può restare nel proprio Paese. Non possiamo continuare a mettere l’intero flusso sotto il tetto di Dublino". In una intervista alla Stampa Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo, propone di creare un corridio ad hoc per affrontare il flusso migratorio. Una proposta che spalancherebbe, nel giro di breve tempo, le porte a tutti i disperati del Medio Oriente e del Nord Africa.

"Bisogna differenziare", sottolinea Schulz facendo l'esempio dei libanesi che "sono scappati quando c’era la guerra, e poi sono tornati a casa". "Sono certo che la stragrande maggioranza dei siriani farebbe lo stesso - spiega - un rifugiato di Palmira che arriva in Italia è trattato secondo le regole di Dublino". Secondo il presidente dell'Europarlamento, non è ragionevole: "Bisognerebbe considerare che lascia alle spalle una guerra civile. Serve un sistema di protezione temporanea sulla base di quote solidali. Questo aiuterebbe a risolvere il problema nel breve periodo". Nel lungo termine invece per Schulz serve "una politica comune e un’azione esterna. Giordania e Libano sono i Paesi che hanno accolto la maggior parte dei siriani. Gli abbiamo promesso 7 miliardi, ne abbiamo dati meno di 3 miliardi. Sono arrivati al limite. Costa più caro non pagarli quei soldi. È un comportamento contraddittorio".

Schulz ha già incontrato il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker. Ora si aspetta misure sulle quote per la distribuzione dei rifugiati, sui finanziamenti, sui rimpatri, sul miglioramento delle procedure. "Saranno concrete e vincolanti", mette in chiaro. E sottolinea che l'emergenza è "anche frutto della mancanza di volontà di taluni di dare seguito a proposte, avanzate da Commissione e Parlamento, sul tavolo da decenni. È colpa di chi voleva ridurre le competenze dell’Europa e aumentare quella degli Stati. Hanno creato una Non-Europa che costituisce la vittoria degli egoismi nazionali".

"Abbiamo bisogno di regole per l’immigrazione legale, come gli Stati Uniti - conclude - il Papa è il figlio di un migrante legale in America Latina".

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