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L'"imam del terrore" torna in libertà. Polemica in Gran Bretagna

L’imam è stato scarcerato nonostante l’intelligence di Londra lo consideri ancora un soggetto estremamente pericoloso per la sicurezza nazionale britannica

L'"imam del terrore" torna in libertà. Polemica in Gran Bretagna

Nel Regno Unito, Anjem Choudary, soprannominato dai media locali l’imam del terrore, è da poco tornato in libertà.

Egli, condannato nel 2016 dalla giustizia britannica a cinque anni e sei mesi di carcere per terrorismo, ha infatti iniziato in questi giorni a godere della libertà vigilata, concessagli dagli stessi magistrati alla fine del 2018. I giudici, accordando allora tale privilegio al cittadino di origini pachistane, erano platealmente andati contro le raccomandazioni dell’intelligence di Londra, che aveva esortato il tribunale a mantenere in carcere Choudary, considerato ancora “estremamente pericoloso” per la sicurezza del Regno.

Per effetto del provvedimento di clemenza adottato dalla giustizia britannica, l’imam, condannato tre anni fa per avere pubblicamente elogiato l’Isis e minacciato di morte diversi Capi di governo occidentali, è tornato ultimamente nel quartiere londinese in cui è cresciuto, Camden, nel nordovest della metropoli. Choudary, ancora soggetto a sanzioni sul piano finanziario decise in passato dalle Nazioni Unite, è stato quindi di recente immortalato dalle telecamere dei principali network britannici mentre fa tranquillamente la spesa in un negozio di alimentari poco distante da casa sua. Ai cronisti che lo incalzavano di domande, il condannato per terrorismo ha concesso poche dichiarazioni, con le quali ha ribadito la sua innocenza e ha rimarcato la natura pacifista dell’islam.

Le immagini dell’imam intento a svolgere commissioni quotidiane, malgrado la sua estrema pericolosità ripetutamente segnalata dai servizi di sicurezza, hanno immediatamente indignato i partiti presenti nel parlamento di Westminster, sia di maggioranza sia di opposizione. Ad esempio, il capogruppo tory ai Comuni, Andrea Leadsom, ha esortato il tribunale che ha deciso la scarcerazione di Choudary a “rivedere al più presto” tale controversa decisione, al fine di scongiurare la costituzione, da parte del soggetto incriminato, di una sigla jihadista. Anche i laburisti, per bocca della deputata Valerie Vaz, hanno auspicato un immediato rientro in carcere dell’individuo in questione, raccomandando contestualmente alle forze dell’ordine di “mantenere alta la guardia” circa le mosse dell’imam.

L’esecutivo May, tramite Susan Williams, vice-ministro dell’Interno con delega al Contrasto all’estremismo, ha quindi assicurato che la polizia monitorerà attentamente la condotta di Choudary, annunciando al tempo stesso una modifica normativa diretta a limitare la discrezionalità dei magistrati riguardo alla permanenza in carcere dei condannati per terrorismo.

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