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Uk, lo scandalo molestie si abbatte sulla Chiesa anglicana

L’arcivescovo di Canterbury, massima autorità anglicana, ha subito reagito all’esplosione dello scandalo annunciando una “rigorosa indagine interna” sulle violenze consumatesi negli ambienti ecclesiastici

Uk, lo scandalo molestie si abbatte sulla Chiesa anglicana

La Chiesa anglicana del Regno Unito si è in questi giorni ritrovata coinvolta in uno “scandalo molestie”. L’offensiva mediatica nei confronti dell’istituzione religiosa è stata iniziata dall’emittente Channel 4, la quale ha ultimamente mandato in onda un’intervista a una “presunta vittima” di abusi consumatisi nell’ambiente ecclesiastico.

La persona intervistata da Channel 4 si chiama Jo Kind e, dalla fine degli anni Ottanta agli inizi degli anni Novanta, avrebbe ricoperto l’incarico di diaconessa presso la St John’s Church, situata a Birmingham, nel quartiere di Harborne. In base al racconto fornito dalla donna, un giorno, mentre costei si trovava nel luogo sacro, un reverendo di nome Tom Walker le si sarebbe avvicinato in preda a un “evidente stato di eccitazione”, si sarebbe quindi “abbassato i pantaloni” e avrebbe poi iniziato a praticare davanti a lei “atti di autoerotismo”. La Kind sostiene che, durante i suoi anni di servizio presso la chiesa di Birmingham, tale “condotta inappropriata” sarebbe stata messa in atto da Walker “diverse volte” e che quest’ultimo, in alcuni casi, avrebbe anche “palpeggiato con insistenza” la diaconessa.

Nel corso dell’intervista a Channel 4, la “presunta vittima” afferma che, per l’intera durata del suo incarico presso la St John’s Church, le autorità diocesane, sebbene ripetutamente allertate dalla donna, non avrebbero “mai adottato” provvedimenti sanzionatori a carico del reverendo. La Kind ha poi dichiarato che, una volta terminato il servizio di diaconato, i vertici anglicani di Birmingham l’avrebbero costretta a sottoscrivere un “accordo di riservatezza”. In cambio del silenzio dell’ex diaconessa circa gli abusi perpetrati da Tom Walker, la diocesi le avrebbe corrisposto un indennizzo di “40mila sterline”. Gli ambienti ecclesiastici di Birmingham non hanno per il momento rilasciato commenti ufficiali sull’intervista rilasciata dalla donna.

L'emittente britannica, all'indomani della messa in onda della testimonianza, ha affermato di essere riuscita a contattare altre diaconesse vittime di molestie attribuibili a membri del clero. Secondo Channel 4, le persone violentate da ministri del culto sarebbero “centinaia” e sarebbero state tutte costrette da influenti rappresentanti della Chiesa d’Inghilterra a firmare, in cambio di un indennizzo, “accordi di riservatezza”. La maggior parte degli abusi si sarebbe verificata nello stesso arco temporale in cui Jo Kind ha vissuto il proprio dramma.

L’arcivescovo di Canterbury, massima autorità anglicana, ha subito replicato alle dichiarazioni di Channel 4 annunciando l’apertura di una “rigorosa indagine interna” sugli abusi consumatisi negli ambienti ecclesiastici: “È necessario procedere con rapidità e determinazione.

Ogni nostra incertezza rischia di essere vista con sospetto dall’opinione pubblica e di essere immediatamente additata come un tentativo di ostacolare l’accertamento della verità”.

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