Donald Trump ha appena pubblicato sul suo profilo Twitter una lettera indirizzata ai vertici dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), con cui minaccia di rendere definitivo il blocco dei finanziamenti americani all’istituzione internazionale decretato ad aprile. Il documento ufficiale è apparso sull’account social del tycoon intorno alle 23 (le 5 in Italia) e consiste di 4 pagine in cui The Donald elenca tutti gli errori commessi dall’organizzazione globale nella gestione della pandemia di Covid. In particolare, l’inquilino della Casa Bianca contesta al direttore generale dell’ente, Tedros Adhanom, un’eccessiva indulgenza verso la Cina, focolaio originario del contagio.
Nella lettera in questione, precisa Agi, il leader repubblicano biasima infatti l’Oms per avere ripetutamente difeso Pechino dalle accuse di avere occultato i dati sui primi focolai di coronavirus manifestatisi a Wuhan. L’ostinazione dell’ente globale a difendere il gigante asiatico, invece che pretendere fin dal principio dallo stesso la massima trasparenza, avrebbe provocato, a detta di Trump, conseguenze estremamente gravose per il mondo intero.
This is the letter sent to Dr. Tedros of the World Health Organization. It is self-explanatory! pic.twitter.com/pF2kzPUpDv
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) May 19, 2020
La passività nei riguardi delle reticenze della Cina dimostrata dal direttore generale Adhanom avrebbe appunto, denuncia il tycoon, impedito agli altri governi di prepararsi al meglio contro la diffusione dei contagi. Il presidente americano imposta a questo punto, nella lettera citata dall’agenzia italiana, un parallelo tra la gestione della pandemia di Covid da parte degli attuali vertici dell’Oms e la strategia messa in campo nel 2003 contro la Sars dall’allora direttore generale della medesima organizzazione, la norvegese Harlem Brundtland.
Adhanom, nel fronteggiare il virus contemporaneo, non avrebbe per niente seguito l’esempio virtuoso del suo predecessore donna, che riuscì in passato a bloccare tempestivamente l’avanzata dei contagi di sindrome respiratoria acuta grave, e tale responsabilità del funzionario etiope sarebbe alla base delle tante vittime di coronavirus registrate in questi mesi.
Nella lettera pubblicata su Twitter, l’inquilino della Casa Bianca sollecita quindi l’Oms a operare un radicale mutamento di condotta sul piano del contenimento dell’infezione attuale, affrancandosi innanzitutto dall’influenza di Pechino. Un cambio netto alla strategia anti-Covid messa in campo dall’istituzione internazionale viene infatti indicato da The Donald come una condizione imprescindibile per lo sblocco dei finanziamenti di Washington a quest’ultima, stimati tra i 300 e i 400 milioni di dollari.
A tale proposito, il documento postato dal commander-in-chief, fa sapere Agi, stabilisce: “Il solo modo perché l'Oms vada avanti è dimostrare la sua indipendenza dalla Cina. La mia amministrazione ha già avviato una discussione con voi su come riformare l'organizzazione. Ma è necessario agire velocemente. Non abbiamo tempo da perdere. Il mio dovere di presidente Usa è di informarvi che trasformerò il congelamento temporaneo del finanziamento in definitivo se l'Oms non si impegna in sostanziali e significativi miglioramenti entro i prossimi 30 giorni, e riconsidererò la nostra partecipazione”.
L’ultimatum di 30 giorni lanciato da The Donald ad Adhanom viene infine motivato dal presidente Usa nella medesima lettera affermando che lui non può tollerare di regalare i soldi dei cittadini a
stelle e strisce a un ente “antiamericano”: “Non posso permettere che i contribuenti americani continuino a finanziare un'organizzazione che, allo stato attuale, non persegue gli interessi degli Usa”.
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