I servizi segreti Usa sono recentemente finiti al centro di una bufera mediatico-giudiziaria. Un'agente speciale donna dell’intelligence di Washington è stata infatti rinviata a giudizio da una Corte federale con l’accusa di “intralcio alle indagini”. Costei, fidanzatasi quattro anni fa con un presunto terrorista islamico, avrebbe infatti fornito a quest’ultimo “documenti riservati” relativi alle operazioni anti-estremismo condotte dall’Fbi.
I media americani, citando fonti vicine al tribunale, riportano che Leatrice Malika De Bruhl-Daniels, ufficiale del Naval Criminal Investigative Service (Ncis), l’agenzia investigativa della Marina statunitense, avrebbe conosciuto nel 2014, mentre era in servizio negli Emirati Arabi Uniti, tale Nadal Diya, ritenuto da Washington responsabile della pianificazione di diversi attentati jihadisti. Dal giorno del loro primo incontro, Diya avrebbe progressivamente conquistato la fiducia dell’agente Usa, fino a instaurare una vera e propria “relazione sentimentale” con la donna. Egli avrebbe omaggiato la De Bruhl-Daniels con “numerosi regali”, tra i quali figurerebbero persino “eleganti feste a sorpresa” e "donazioni di decine di migliaia di dollari”.
Stando a quanto riportato dalla stampa americana, l’amore provato dall’ufficiale statunitense nei confronti del presunto terrorista sarebbe dimostrato da numerose e-mail inviate, all’insaputa dei dirigenti dell’Ncis, negli ultimi quattro anni da quest’ultima a Diya. Tali messaggi, attualmente al vaglio degli inquirenti, sarebbero caratterizzati da espressioni “estremamente affettuose” nei riguardi dell’uomo indiziato di simpatie jihadiste. Ad esempio, nelle e-mail spedite a tale soggetto dall’agente Usa ricorrerebbero di frequente espressioni come “Sono pazza di te!” e “Non riesco a non pensare a te!”. La De Bruhl-Daniels avrebbe quindi inviato al fidanzato finanche alcuni “documenti riservati” dell’Fbi, attinenti a numerose operazioni di quest’ultima sul fronte del contrasto alla rete fondamentalista globale. Secondo i magistrati, a causa della rivelazione di tali informazioni segrete, l’offensiva anti-jihadismo condotta dall’agenzia investigativa avrebbe subito negli ultimi anni “forti ripercussioni negative”.
Di conseguenza, l’ufficiale dell’Ncis è stata incriminata per “intralcio alle indagini”.
In attesa della sentenza definitiva, la donna, celebrata in passato dai vertici dell’intelligence americana quale “esempio di condotta inappuntabile”, è stata “sospesa sine die” dal rispettivo incarico. Nadal Diya, invece, si trova attualmente recluso in un carcere di massima sicurezza di Toronto, in attesa di un processo per “terrorismo internazionale”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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