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Il vademecum dello jihadista: ecco il piano per attaccare l'Italia

In un e-book diffuso sul web i jihadisti chiedono aiuto agli antagonisti e alle nuove Br per conquistare Roma/ Sostieni il reportage

Il vademecum dello jihadista: ecco il piano per attaccare l'Italia

"I romani saranno conquistati cento anni dopo la caduta del Califfato ottomano". L'Isis ha un solo obiettivo: relaizzare questa profezia entro il 2020. E a vedere gli attacchi di Parigi e il transito di decine di jihadisti nel nostro Paese non c'è da star tranquilli. Il governo ha annunciato ieri che entro il 12 febbraio dovrebbe arrivare un pacchetto di norme per combattere i terroristi, ma ancora non si sa il contenuto del dl. Intanto mentre Roma continua a perdere tempo, i jihadisti organizzano la loro guerra santa e puntano sull'Italia. La propaganda del terrore ha le sue basi sul web e sfuttando la rete in questi giorni ha diffuso un vademecum dal nome sinistro: "Bandiere nere da Roma".

Un libro di regole che illustra allo jihadista made in Italy la road map per seminare il terrore fino alle porte della Capitale. L' e-book inizia con una riflessione: "L'Europa sta tornando al Medioevo, a causa della recessione finanziaria, i politici razzisti stanno formando bande armate contro una giovane minoranza di musulmani che è il loro nemico". A questo punto arriva un terribile quesito: "In che modo questo caos potrà portare alla conquista di Roma?". La risposta è molto semplice e diretta: "Leggi bandiere nere e scoprirai come". E sfogliando il testo, come racconta il Tempo, lo scenario è apocalittico. Nelle pagine dell'e-book viene redatto un vero e proprio piano d'attacco per conquistare il cuore dell'Europa, Italia inclusa.

L'Italia è evidenziata su una carta geografica e con lei tutti i paesi da cui sferarre l'attaccon concentrico. Le basi da cu attaccare sono quelle del Marocco, Tunisia, Albania, Kosovo e Bosnia. Da qui gli jihadisti devono arrivare a Roma. L'uniuco ostacolo sulla via di Roma è quello della mafia. Un nemico a quanto pare temuto dai jjihadisti dell'Isis: "In Italia la mafia ha un forte radicamento sul territorio - si legge nell'e-book - e approfitta di un governo debole. Di certo se si vuole arrivare a Roma bisognerà allearsi con altre milizie per combattere la mafia". Dunque la mafia è la forza più potente che teme l'Isis nel suo piano criminale. Ma c'è un altro aspetto nascosto tra le pagine del libro. L'Isis fa un chiaro appello alle forze antagoniste e di sinistra affinchè siano un alleato solido per la conquista di Roma: "Gli attivisti di sinistra guardano ai musulamni come ad una forza per lottare insieme contro le ingiustizie del mondo.

A volte fanno parte di gruppi insurrezionalsiti che potrebbero allearsi con i musulmani per combattere il potere della politica. Se avete partecipato a qualche manifestazione pro-Palestina potrete vedere come ci siano diversi attivisti non musulmani che però difendono i paesi musulmani". Infine un altro elemento inquietante si aggiunge al quadro di terrore del "libro nero" dell'Isis. In questo caso entrano in scena le Brigate Rosse. Secondo quanto sottolinea il Tempo, nel testo si fa riferimento ad un filo rosso tra le Br e l'Islam. Tra le nuove strategie dei jihadisti ci sarebbe quella di reclutare nuove forze pescando anche nei movimenti eversivi.

E le moschee italiane sono considerate il luogo ideale dove terroristi rossi e musulamni possono pianificare insieme i loro attacchi.

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