Victoria, uccide amica a martellate, poi rivela: “Volevo i suoi figli”

Con la complicità del compagno e di un cugino, la donna, che non era mai riuscita a rimanere incinta, voleva impossessarsi dell’affetto dei 4 figli dell’amica e vicina di casa

Victoria, uccide amica a martellate, poi rivela: “Volevo i suoi figli”

Condannata a 30 anni di reclusione per aver pianificato l’omicidio di un’amica alla quale aveva intenzione di sostituirsi per crescere i suoi figli, la sconcertante storia viene dallo stato australiano di Victoria.

A finire dietro le sbarre Christine Lyons, una donna che invidiava così tanto la prole della 39enne Samantha Kelly da voler cercare a tutti i costi di impadronirsene, anche a costo di ucciderla. Christine amava tanto i bambini ma non era mai riuscita a rimanere incinta, ragion per cui aveva deciso di far fuori l’amica e vicina di casa per poter avere per sé i suoi 4 figli. È il gennaio del 2016, quando il piano diabolico della donna viene messo in atto, grazie alla preziosa collaborazione del fidanzato Peter Arthur e del cugino Ronald.

Dapprima i tre cercano di uccidere Samantha in modo non cruento, facendole assumere un mix di farmaci e droghe. Tuttavia qualcosa va storto e la donna non muore, cosa che spinge gli aggressori a passare ad un altro metodo. Samantha viene barbaramente uccisa a martellate, ed i tre attendono che cali il buio per poter uscire di casa e seppellire il cadavere.

La scomparsa improvvisa della 39enne porta gli inquirenti ad interrogare anche i suoi vicini di casa, i quali riferiscono di una sua forte depressione, che la aveva portata in più di un’occasione a manifestare il desiderio di sparire per rifarsi una nuova vita altrove. Tentativo inutile, dato che pochi giorni dopo viene rinvenuto il cadavere di Samantha ed è subito chiaro che si sia trattato di un omicidio. A fornire degli indizi per costruire un possibile movente dell’efferato delitto ci pensa la stessa Christine, che dopo la morte dell’amica si avvicina in modo ossessivo ai suoi 4 figli, chiamandoli, tra l’altro con nomi diversi. Dopo i sospetti arrivano le indagini approfondite e le intercettazioni, che permettono di far luce sul reale svolgimento dei fatti: l’assassina cede e confessa l’omicidio ed il terribile movente alla base di esso.

Per l’ideatrice del piano 30 anni di carcere, con l’accusa di omicidio premeditato, 12 anni e 6 mesi per il cugino Ronald, mentre il compagno Arthur è già dietro

le sbarre per scontare altre pene detentive accumulate. I parenti di Samantha insorgono, non ritenendo adeguate le condanne inflitte agli autori dell’efferato delitto dal tribunale dello stato di Victoria.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica